Sebastiano La Mesa della Agos, Giuseppe Cappello della Leonardo, Armando Cappello della Cassiopea e Adriana Magnano della The Angels denunciano “le gravi anomalie, le irregolarità, le stranezze riportate sul Capitolato Speciale d’Appalto relativo alla gara aggiudicata in via definitiva all’unica Cooperativa partecipante, ovvero la Pegaso, con un ribasso dell‘1,51% su un importo a base di gara pari a 100mila euro“. Alla gara, cui potevano partecipare solo le Coop. Sociali di tipo B, -aggiungono La Mesa, Cappello, Cappello e Mangnano – “il Dirigente Ing. Michele Scarpulla, il Rup Geom. Rosario Ingallinera con la responsabilità politica dell’Ass. Salvo Corallo, hanno ritenuto di richiedere alle Cooperative che intendevano partecipare la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 per i servizi oggetto della gara, riducendo “tout court“ la pluralità delle offerte e non rendendosi conto (o forse sì) che quest’ultima certificazione era già stata superata dalla norma internazione UNI EN ISO 9001:2015 che evidentemente non è posseduta da “nessuna“ Cooperativa. Una discutibile scelta, una arbitraria richiesta per un servizio che deve semplicemente occuparsi della custodia e della pulizia dei bagni pubblici resa ancora più opinabile se si pensa che per partecipare alla gara per la gestione del servizio idrico integrato (servizio sicuramente più importante di questo) tale certificazione non è stata richiesta. Il risultato di tale scelta: una sola Cooperativa partecipante“. Le cooperative nella loro lettera fanno notare che nel bando c’è l‘obbligo di applicare il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro delle Coop. Sociali, ma anche un importo che non consente di garantire ciò: oltre 19.000 ore di lavoro previste da pagare secondo il Contratto con oltre 230mila euro.