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27/06/2016 -

Cronaca/

Dai domiciliari al carcere il bidello che aveva usato violenza su una migrante minorenne di una scuola media di Ragusa

 

violenza sessuale su minore scuola bidelloLa Polizia ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere a carico dell’ispicese di 53 anni, bidello presso una scuola media inferiore di Ragusa. Il GIP presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica etnea competente per questa tipologia di reati, ha disposto la cattura del bidello per i reati di: prostituzione minorile aggravata dall’aver approfittato della situazione di necessità economica della piccola vittima, per approfittato della minore quando sola in classe, della sua maggiore forza fisica rispetto alla vittima; reato aggravato anche dal fatto che il bidello ha abusato dei suoi poteri in violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione, in quanto svolgeva la sua attività presso una scuola media ed in qualità di sorvegliante anche della vittima; reato aggravato anche dal fatto di aver commesso il reato all’interno di un istituto scolastico ed in danno di una minore. Inoltre al bidello viene applicata la misura cautelare anche per il reato di violenza sessuale, in quanto con abuso di autorità e del ruolo che ricopriva, costringeva la minore a subire atti sessuali consistenti nel palpeggiamento del seno, approfittando della minore quando sola in aula ed ancora per aver condotto la vittima in una stanza adiacente la palestra, bloccandola con forza, tappandole la bocca per non farla urlare e costringendola ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà, reati tutti aggravati dalla minore età e dalla funzione ricoperta dall’autore del reato. Il Giudice ha ritenuto assolutamente veritiere le dichiarazioni della minore straniera sbarcata qualche tempo fa sulle coste siciliane e per la eccezionale spregiudicatezza mostrata dall’indagato, ha ritenuto potesse reiterare i gravissimi reati ai danni di piccole vittime. Proprio per la spiccata pericolosità sociale del soggetto, ogni altra misura cautelare appariva inadeguata, quindi il Giudice ha disposto il carcere.

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