Legambiente Ragusa denuncia: “Randello ancora protagonista di abusi, in 24 ore, tra il 30 Giugno e il 1 luglio 2016, alla velocità di un fulmine, è stato completamente stravolto l’accesso sulla scogliera dei Canalotti. Un privato, con l’impiego di operai e mezzi, ha movimentato grosse porzioni di terreno e di materiali palesemente estranei alle caratteristiche naturali degli elementi costitutivi dell’habitat, ed ha costruito una strada, sembrerebbe ad esclusivo uso privato, creando un percorso alternativo di accesso alla scogliera. Pare che l’opera di messa in posa della nuova strada e la sua relativa chiusura siano finalizzati all’esclusivo passaggio dei proprietari delle villette ubicate entro la fascia dei 300 metri dalla battigia. La vecchia strada di accesso è stata chiusa da una recinzione creando nell’arco di un brevissimo tempo lo stravolgimento della fruizione pubblica del sito. L’area oggetto della trasformazione ricade nel paesaggio locale 6M del Piano Paesaggistico Regionale della provincia di Ragusa – Paesaggio costiero del SIC Randello, Punta Braccetto, Branco Piccolo-Passo Marinaro, Canalotti, aree di massima tutela che rappresentano le ‘invarianti’ del paesaggio. In tali aree, è esclusa ogni tipo di edificazione, aprire nuove strade, poiché vigono prescrizioni sull’uso del suolo e sulla tutela dell’Habitat. I fatti registrati negli scorsi giorni a Randello, sui quali sono intervenute le autorità competenti, sono da considerarsi di grave entità e di estremo allarme, per il mantenimento della piena fruibilità pubblica del sito e la sua tutela”. Firmato Legambiente Ragusa