“Fondamentale non abbassare la guardia e applicare tutti gli strumenti necessari: dalla normativa sugli incendi boschivi al reato di disastro. Il fenomeno degli incendi boschivi resta un’altra terribile piaga della Sicilia . Quello che sta accadendo a Chiaramonte Gulfi, colpita da un vastissimo incendio, molto probabilmente di natura dolosa, dimostra che non bisogna abbassare la guardia e che occorre lottare senza paura contro i piromani utilizzando tutti gli strumenti necessari. Si valuti con grande attenzione se dagli incendi, per le loro caratteristiche, la loro diffusione e gli impatti che causano, oltre alle aggravanti già previste dal delitto regolato dal Codice penale, non si debba contestare anche quello di disastro ambientale. Al Governo Regionale lanciamo un appello affinché si punti su una maggiore prevenzione e tutela del territorio e delle aree boschive, si realizzino campagne informative e di sensibilizzazione e soprattutto si incrementino le risorse da destinare ai soggetti che cooperano nella lotta agli incendi boschivi e ai comuni, con meccanismi premiali per chi riduce il fenomeno utilizzando efficaci sistemi di prevenzione”, così dichiara Claudio Conti , Presidente di Legambiente Ragusa. In Sicilia gli incendi boschivi sono in aumento, anche per mano di piromani, ecocriminali ed ecomafiosi. “Fermo restando che l’incendio della pineta di Chiaramonte Gulfi è stato sostenuto anche da un forte vento, la Regione Siciliana anche in provincia di Ragusa si è distinta per l’ennesima volta per la sua latitanza. Sono anni, ormai, che, inascoltati, – scrive Legambiente – chiediamo che vengano rispettati i tempi per la predisposizione dei servizi antincendio e che le squadre entrino in servizio nei giusti tempi. Ma, evidentemente, ettari di boschi in fumo, case evacuate, animali carbonizzati, e i milioni di danni non sono un buon motivo affinché la Regione si dia una mossa. E la storia si ripete puntualmente ogni anno”.
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