Argomento del mese il rinnovo dei vertici Societa Aeroporto Comiso. Era fatta per Gianni Occhipinti President. Accordo prontissimo tra il sindaco Spataro, la lista Insieme e pure Nello Dipasquale a cui gli intrighi piacciono tanto. Inghippo: i comunisti. C’è stata una riunione ristrettissima del Pd comisano dove pare i vecchi compagni abbiano detto al sindaco di non buttarsi in avventure troppo distanti dallo stile e dalle tradizioni del fu glorioso partito, e di comprendere che forse non porta gran vantaggio stringere patti con l’onorevole ragusano sia per questioni di fedeltà (non è una Penelope per durata di rapporti) sia per dinamiche interne – insomma é valutato per quel che è, e non altro, negli altissimi vertici renziani. E allora? Occhipinti precipitato in volo seguito da Dibennardo. Al momento figurano schiantati rovinosamente sulla cristalleria vanto dei loro alberghi e ville. Occhipinti sollevatosi ha ripreso immediatamente la sua forma piombea ed ha chiesto a un cameriere di riempire di champagne un bicchiere ancora intatto. L’altro, il cognato, è crollato sul tavolo degli sposi con un fuggi fuggi delle dame presenti al banchetto che temendo un terremoto sono corse alla vicina pista aeroportuale aggrappandosi alle ali di un Ryanair. Un disasatro, non basteranno più nemmeno i cinque euro a passeggero – questo paghiamo – per convincere la compagnia irlandese a rimanere O Comiso. Tutto in aria, ricominciano le trattative e le grandi speranze. Ma se il Pd, che pare una roccia, stenta a tenere botta nelle difficoltà dell’amministrare, come si fa a dir male dei grillini quando ci sgovernano così bene? Dario Fo riteneva che la nuova sinistra fosse il movimento cinquestelle e questo potrebbe essere vero se questi fanciulli si applicassero con maggiore cura. Raccontiamo due storielle di palazzo avvenute in queste giorni non per maldicenza ma perché è un dovere civico preoccuparsi e offrire spirito critico che può produrre effetti positivi e fecondi. La questione è la linea, il principio base e dirimente del pensiero politico per centrare un’idea sugli uomini e sul mondo. Fa parte della linea – in primis – riconoscere gli avversari, gli oppositori, i nemici. Esempio, la stampa. Secondo i grillini doc è sempre nemica: tutto falso, esagerato, pretestuoso, e così via. Brutto atteggiamento fascistoide, è vero, e comunque è meglio spazzare i poteri consolidati persino la stampa libera e democratica piuttosto che far pappa e ciccia coi padroni! Nessuno pretende che i ragazzi ragusani diventino come Di Battista, sarebbe troppo, qui si chiede solo qualche distinguo! Fatto. Quotidiano La Sicilia, quello di Ciancio, quello culo e camicia con Nello Dipasquale, quello da sempre conservatore e reazionario, insomma dovrebbero o no essere poco poco guardinghi e prendere le distanze? Ebbene, qualche giorno addietro il direttore Nania chiama una collaboratrice – la giornalista Laura Curella- per occuparsi di una replica inviata dal vicesindaco Iannucci riguardo ad un articolo in cui il Pd aveva attaccato l’amministrazione. La giornalista cade dalle nuvole. Pur occupandosi con costanza del Comune non conosceva la nota di Iannucci. La giornalista si informa e scopre che un suo collega della stessa testata, Farinaccio, sa qualcosa. Quest’ultimo infatti racconta di essere in possesso di una dichiarazione con un virgolettato di Iannucci ma non vuole dire chi gli ha passato la nota. La giornalista va dal vicesindaco e chiede lumi. Iannucci risponde: “Stia tranquilla, io non ho avuto il tempo di seguire la cosa ne avevo però parlato con il nostro consulente Davide Allocca che ha abbozzato la nota e poi forse l’ha girata al suo collega per vedere come andava…”. Roba da matti. Il più importante consigliere del sindaco Piccitto chiamato a Palazzo su incarico fiduciario per diffondere il verbo cinquestelle chiede se un articolo vada bene o male a quelli della Sicilia!?! E come la trovano i grillini la linea politica se non colgono le differenze tra i vari soggetti che rappresentano gli umori e le opinioni della città? Dove sta il pensiero autonomo, la pazza energia dei giovani, se quattro righe di propaganda devono passare al vaglio o dall’approvazione di un giornale conservatore! Altro che sinistra! Seconda storiella. E’ apparso un bando con selezione pubblica per individuare una figura per la direzione del personale di staff alla giunta. Il compenso sarebbe quello che spetta a un dirigente . E’ successo un putiferio; il palazzo, sospettoso, ha fatto girare la voce che il bando favorisse l’attuale capo gabinetto dottore Scifo. I consiglieri Stevanato e Agosta, gli unici che disperatamente cercano di mettere in riga la compagnia, sono entrati in agitazione: le delibere devono essere oneste in forma e sostanza come la moglie di Cesare; non è ammesso alcun retropensiero alla lettura di esse. E il brutto pensiero è il regalo di fine carriera in vista della pensione. Infatti, secondo la regola del sospetto, se Scifo partecipasse al bando- mettendosi prima in aspettativa- e vincesse, passerebbe dallo stipendio attuale (non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno ma supponiamo 25 mila euro all’anno) a centomila. Oddio siamo già al clima cupo con le delibere a doppio lettura, trasparente e opaco? Ci vuole il grido di Aldo, Giovanni e Giacomo col simpaticissimo siculo che mani al cielo esclama “NON CI POSSO CREDERE!” Comunque non c’è pericolo. I cinquestelle legalità e risparmio sapranno bene che recenti sentenze hanno disposto il divieto per gli impiegati di ente pubblico di percepire uno stipendio più alto rispetto all’originario anche se si è stati chiamati a ricoprire altra funzione. Basta leggere la stampa cattiva che si è divertita a sputtanare la Raggi incorsa nell’errore. Non funziona e demoralizza la promiscuità tra vecchio e nuovo, tra il passato che eravamo certi aver preso a calci e il futuro che vorremmo arrivasse presto. Vogliamo la civiltà nella diversità! Insomma se ‘sta svolta a sinistra non la volete fare allora tenetevi stretto Mario Ciancio e sappiate che per colpa vostra Dario Fo si rivolterà nella tomba. E i cacciatori di orizzonti? Sconfitti su tutta la linea.