I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale in Poste Italiane Spa per l’intera giornata del 4 novembre con manifestazioni in ogni regione. A Roma è previsto un presidio di fronte al Mef e una manifestazione davanti la sede centrale di Viale Europa 175. scrivono i sindacati: “La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015. Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per “lenire” il debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale. Le Segreterie Nazionali di categoria ritengono estremamente grave e antieconomica l’intera operazione di dismissione da parte dello Stato, in considerazione che dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e versando consistenti dividendi al Ministero dell’Economia, quindi alla collettività, quale azionista di riferimento. Con questa operazione il governo viene meno, dopo 160 anni di Poste Italiane, al dovere di garantire alla cittadinanza e alle sue fasce sociali più deboli un servizio essenziale. Privatizzare Poste Italiane, azienda che fa utili e offre servizi competitivi, può celare dietro una privatizzazione per togliere dal mercato l’unico concorrente scomodo delle banche, che oggi troppo spesso sono nell’occhio del ciclone della finanza speculativa. Attraverso Poste Italiane passa anche la democratizzazione del risparmio nel nostro Paese, per costi, trasparenza e rendimenti garantiti, con i suoi 500 miliardi di euro raccolti ogni anno dal risparmio postale negli oltre 13.000 Uffici Postali”.