“14 Milioni di euro di buco nero e 200 aziende circa che hanno visto evaporare letteralmente sei milioni di euro di latte consegnato e mai saldato. Nessuna intenzione di accettare un concordato al 30%, svariate denunce depositate in Procura sulle presunte irregolarità, indagini della GdF di cui dopo un anno non si conosce l’esito, nel frattempo le banche cominciano a chiedere ai tribunali i primi atti di pignoramento, gli affittuari non riescono a onorare i contratti, una situazione nebbiosa, lenta, scientifica che pretende di vedere i responsabili dello sfascio risarcire il danno già creato ai soci. Sembra di rivivere in piccolo una piccola Parmalat degli Iblei in cui qualcuno sembra avere studiato nei minimi particolari come passare da una realtà che fatturava 24 Mln di euro circa ad una situazione di sofferenza che giustifica passaggi di proprietà. Fallimento vero o pilotato? Bancarotta fraudolenta o gestione allegra? Gli allevatori pretendono chiarezza e celerità dagli organi inquirenti” – così i Forconi che si dicono afianco degli allevatori colpiti da questa crisi.
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