I circoli Pippo Tumino e Rinascita Democratica del Pd di Ragusa, con il portavoce congiunto Peppe Calabrese, esprimono rammarico per la grave situazione di disagio in cui versa il Museo archeologico ibleo, vicenda finita alla ribalta della stampa in questi giorni in seguito alla segnalazione di una turista e confermata dai vertici della Soprintendenza. “Addirittura – spiega Calabrese – il sovrintendente Calogero Rizzuto ha lanciato una provocazione sottolineando che, se continua così, è meglio chiudere. Ci chiediamo come mai si sia potuti arrivare a questo punto e che cosa può fare la politica del territorio allo scopo di salvare un presidio culturale tra i più importanti della città, ancora motivo di attrazione, nonostante tutto, per turisti e visitatori”. I segretari dei due circoli, Gianni Lauretta per il Tumino e Tony Francone per Rinascita Dem, manifestano, dal canto loro, la propria costernazione per la piega che ha preso la vicenda e auspicano che “si possa intervenire in tempi rapidi per fare sì che il Museo archeologico ibleo possa tornare ad ospitare nella maniera adeguata i visitatori e le scolaresche”. “Se è vero, però – sottolineano ancora i due segretari – che il sito versa in una simile condizione di degrado, la si deve smettere con le parole e cercare di agire, al fine di eliminare i problemi esistenti, a cominciare dalla mancata pulizia delle vetrinette che ospitano i reperti per non parlare della mancanza di un sistema d’allarme. Siamo sinceramente dispiaciuti per quanto sta accadendo. Sollecitiamo la politica a dare una risposta. E chiediamo anche al sindaco di interessarsi della questione. Il Museo ha bisogno di ripartire di slancio, con il giusto piglio. Serve, però, un progetto complessivo, con i partner istituzionali, in grado di ridare nuovo fiato all’importante struttura. Anche il Pd è pronto a fornire il proprio contributo in termini di idee e di impegno concreto per trovare delle soluzioni condivise”.
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