Intervento dei consiglieri comunali Massimo Agosta e Maurizio Stevanato riguardo la possibile chiusura del Museo archeologico di Ragusa.” Il Museo – ricordiamo – è di esclusiva competenza dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana e della sottoposta Soprintendenza i cui responsabili, a tutti i livelli, sono di nomina regionale. Assessorato sempre protagonista di vicende poco chiare che hanno interessato le cronache regionali a proposito di affidamento di siti ai privati, di biglietterie fantasma, di eterne incompiute come le nostre Latomie di Cava Gonfalone. Ragusa è anche protagonista della vicenda legata al recupero e al restauro della Chiesa e del Convento di Jesu a Ragusa Ibla nei quali locali di quest’ultimo doveva essere trasferito il Museo Archeologico di Ragusa. Da anni si attende la fine di interminabili lavori che hanno, peraltro, stravolto l’immagine antica della costruzione arroccata sul vallone su di Ragusa Ibla. Nel corso della conferenza stampa, indetta dall’attuale Soprintendente, in occasione dell’ennesimo finanziamento per completare l’opera, si è appreso che nei locali restaurati sarà ospitato una sorta di museo modernissimo, mentre buona parte dei reperti resteranno nella vecchia sede che, quindi, ancorché situata in locali ammezzati non ben visibili e raggiungibili facilmente, sarà mantenuta in vita. Nell’attesa, quanto mai lunga di vedere come va sa finire, la consigliera Marino ha amplificato la nota di protesta di una turista che ha lamentato le condizioni quasi fatiscenti delle sale del Museo e al coro di proteste si è unito il Partito Democratico, attraverso il portavoce dei circoli 1 e 3 di Ragusa, guardacaso il Partito che governa la Sicilia attraverso il Presidente Crocetta, che nomina gli assessori, fra cui quello ai Beni Culturali, e i Soprintendenti. Naturalmente- sottolineano Agosta e Stevanato – il Partito Democratico si è ben guardato di accusare di incapacità e inadeguatezza il Presidente della Regione, l’assessore al ramo, il Soprintendente e il responsabile del polo museale. Non è passato nemmeno per la testa di chiedere le dimissioni di qualcuno di questi soggetti e di esigere un esaustivo rendiconto sulle incompiute, con l’identificazione delle responsabilità. Obiettivo comune è stato, piuttosto, quello di sollecitare il Sindaco per attivarsi al fine di ricercare soluzioni per una questione che lo riguarda solo indirettamente, vittima inconsapevole dell’altrui incapacità amministrativa e gestionale. Addirittura il Soprintendente ha lanciato la provocazione, che sinceramente auspichiamo questo solo vuole essere, di chiudere i battenti del Museo, manifestando incapacità, assieme a quella del responsabile del Polo museale, di porre rimedio ad una situazione grave. Stranamente però quando si è trattato di trovare adeguata sistemazione agli uffici della soprintendenza, i lavori sono andati spediti, come è stato per i locali di piazza Libertà e per quelli dell’ex cinema Ideal. Il Sindaco deve sì attivarsi per la città ma non deve sollecitare nessuno, deve solo richiedere che i responsabili regionali si affidino alle dimostrate capacità del settore ben i culturali del Comune, portando come credenziali, ad esempio, la gestione del costituendo Museo del Costume e del Castello di Donnafugata. L’unica strada percorribile per salvare il salvabile con competenza, passione e dedizione è affidarsi a chi gestisce bene il patrimonio culturale. Una mossa che serve per la città e per la collettività. Riguardo le scelte regionali non chiediamo dimissioni -che non ci saranno mai – chiediamo solo un’altra tornata di nomine per tentare una sorta migliore per la piazza di Ragusa”- concludono i consiglieri cinquestelle Agosta e Stevanato.
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