Momenti significativi, carichi di pathos religioso, in cui la tradizione ha continuato a farla da padrone, quelli che, hanno caratterizzato i solenni festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate a Giarratana. Nonostante il tempo incerto, le due processioni in programma hanno consentito di onorare al meglio una delle figure più venerate nel centro montano degli Iblei. A presiedere i riti religiosi, però, è stato il vicario foraneo della zona montana, don Salvatore Vaccaro, parroco a Chiaramonte, a causa dell’indisponibilità dell’ultimo momento sia del nuovo parroco di Giarratana, don Mariusz Starczewski, sia del vicario, don Giovanni Piccione. I componenti del comitato, così, durante la mattinata, hanno portato a spalla il secentesco simulacro per le viuzze della cittadina vecchia. C’è stata come ogni anno la benedizione degli animali che rientra nel carisma specifico di Sant’Antonio Abate. La festa, in città, è molto sentita e affonda le radici in antiche tradizioni. Martedì 17 gennaio, sarà celebrata la festa liturgica dedicata al santo e i fedeli a Giarratana torneranno di nuovo ad essere in prima linea con tutta una serie di appuntamenti religiosi particolarmente sentiti. A mezzogiorno è in programma lo sparo di colpi a cannone proprio nella giornata che la chiesa universale dedica a Sant’Antonio abate.
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