Il M5S a Palazzo dei Normanni chiede che si faccia piena luce sulla vicenda della doppia versione del documento della rete ospedaliera sulle modifiche dei posti letto negli ospedali: l’Ars avrebbe infatti votato un testo diverso da quello presente sul sito della Regione e “capire perché – dice il deputato 5 stelle Francesco Cappello – sarebbe quantomeno doveroso”. Per questo il M5S ha scritto a Gucciardi, chiedendo di riportare il testo a Palazzo dei Normanni. “I danni del voto-lampo della scorsa settimana – dice il deputato – cominciano ad affiorare. Da subito abbiamo affermato a gran voce che votare in giornata un documento di questa importanza e complessità era un errore madornale, non ci voleva molto a capirlo. Ma evidentemente si è preferito portare avanti questo vergognoso gioco delle tre carte tra governo e parlamento, tra assessore alla salute e componenti della commissione. E ora ci troviamo di fronte a errori e refusi dal significato non tanto velato di una malafede istituzionale e di governo”. “Il metodo dell’emergenza – continua Cappello – ha fatto cadere nel sacco persino i componenti della maggioranza, che a scatola chiusa hanno votato un documento sbagliato, perdendosi tra un documento ricevuto via mail, appena il giorno prima della convocazione, ed uno consegnato a mano in commissione, uno di matrice assessoriale ed uno di matrice ministeriale.Quale quello giusto? Cosa votare? Come verificare in meno di 11 ore migliaia di numeri, reparti, posti letto, unita semplici e complesse? Noi non ci siamo prestati a questo sporco gioco e abbiamo abbandonato la commissione, ma il giochetto è stato portato avanti facendo arrivare a tarda sera una stampella che tenesse in piedi il numero legale”. E i contraccolpi intanto non tardano a manifestarsi. Critiche sulla rete votata in commissione arrivano anche dalla deputata Vanessa Ferreri. “Il testo votato in commissione – dice la deputata – di fatto, smantella oculistica, neurologia e chirurgia vascolare, tre reparti di eccellenza dell’ospedale ‘Guzzardi’ di Vittoria, che però viene qualificato come Spoke. Un errore grossolano, già indicato come mero refuso dal presidente Digiacomo, che suscita non poche perplessità sulla superficialità e sulla qualità di questo documento, che deve necessariamente tornare in commissione per un esame più approfondito. Solo quando gli errori saranno corretti scopriremo se questi erano veramente tali, oppure meri tentativi, mascherati da refusi, di mantenere promesse elettorali insostenibili”.