Oltre 52mila imprese out, un terzo del fatturato e altrettanto del valore aggiunto crollato da 23,8 a 15,8 miliardi. Una crisi profonda che ha devastato l’economia italiana tra il 2008 e il 2016 colpendo in particolare il settore delle costruzioni che ha perso in otto anni imprese, fatturato e occupazione. Ecco perché è indispensabile un pacchetto straordinario di misure per arrestare l’emorragia e cercare di avviare la ripresa di un comparto che non ha mai visto l’uscita dal tunnel. Il grido d’allarme è stato lanciato durante il convegno promosso dalla Cna costruzioni sul tema “Rigenerazione urbana, riqualificazione energetica e prevenzione antisismica: le nuove frontiere dell’edilizia”. Per la Cna l’impegno del Governo nazionale sul progetto casa deve continuare. Parola del presidente nazionale della Cna costruzioni, Rinaldo Incerpi, che ha voluto essere presente all’importante momento di confronto tenutosi nella sala conferenze Pippo Tumino della Cna di Ragusa. C’erano anche il presidente regionale Cna Sicilia, Pippo Cascone, il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono, il presidente provinciale Cna costruzioni, Bartolomeo Alecci, con il responsabile organizzativo Vittorio Schininà. “Naturalmente il governo – ha detto Incerpi – in questo periodo sta affrontando il tema in maniera abbastanza concreta. L’importanza è che continui su questo passo. Stiamo seguendo, come Cna costruzioni, tutto quello che sta accadendo, passo dopo passo. E prefiguriamo delle possibili soluzioni attraverso strumenti come reti d’impresa e consorzi, insomma dove c’è un’aggregazione delle imprese, perché queste ultime devono evolversi rispetto a una decina di anni visto che il mercato è cambiato e non è più lo stesso rispetto ad allora. Ecco perché le imprese devono essere adeguate al cambiamento culturale ed economico dell’edilizia che sta modificando”. Al convegno ha preso parte anche Carmelo Frittitta, dirigente generale dell’assessorato Territorio e ambiente della Regione Sicilia. “La scelta del governo – ha aggiunto – è stata quella di predisporre molti interventi in modo tale che tutto il territorio siciliano fosse interessato. La provincia di Ragusa, a tal proposito, è destinataria di numerosi interventi anche in materia di dissesto e soprattutto di prevenzione dell’erosione costiera”.