La Cgil provinciale di Ragusa e la Camera del Lavoro di Scicli in merito alla questione della concessione dei locali alla casa di produzione “Palomar” ribadisce il proprio punto di vista sostenendo innanzitutto che la Cgil non è per niente contraria alla realizzazione del museo dedicato a Montalbano. Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa e Antonio Modica, segretario della Cdl di Scicli dichiarano:“Siamo assolutamente consapevoli dell’importanza della serie televisiva che in questi anni ha veicolato turismo in tutto il territorio, e per questo ci siamo da sempre battuti per la realizzazione di opere di infrastrutturazione a servizio di un piano di sviluppo del comparto. Noi chiediamo al Comune di prevedere una soluzione alternativa per il museo in locali diversi da quelli dell’Ex Camera del Lavoro da sempre utilizzati come luoghi d’incontro e di partecipazione per la collettività. Crediamo che i locali dell’Ex Camera del Lavoro devono essere utilizzati come luogo di incontro e di iniziative culturali per tutte le espressioni della società civile, mantenendo un forte legame all’identità di quel luogo. Il tratto identitario, quindi culturale, della comunità sciclitana è legato alla storia del movimento democratico e dei lavoratori e l’apertura della Camera del Lavoro all’interno del Palazzo comunale rappresentò allora l’affermazione dei valori del movimento democratico e dei lavoratori nel processo di sviluppo delle istituzioni democratiche. La forza promozionale della fiction è stata quella di promuovere i luoghi, quindi il patrimonio artistico monumentale e ambientale del territorio. La necessità, dentro un’ottica di sviluppo del turismo, sarebbe quella di creare la rete d’infrastrutture e servizi funzionali alla loro fruizione da parte del turismo nazionale ed internazionale. Per questo continueremo le nostre battaglie nella consapevolezza che occorre un progetto di rete principalmente tra tutti i Comuni coinvolti e in generale in un’ottica di area vasta a carattere culturale. Ribadiamo che la Cgil non ha interesse alla gestione dei locali in questioni ma crediamo che il loro utilizzo debba essere affidato alla collettività attraverso la promozione di un luogo di aggregazione a carattere intergenerazionale per attività culturali e sociali coerentemente alla storia di questo luogo”.
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