Sono state bloccate prima che compiessero dei furti, tre giovani donne di etnia rom fermate dagli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa. E proprio in un giorno festivo come il primo maggio, tenuto conto che molte abitazioni erano disabitate, ha spinto le tre donne, zia e due nipoti minorenni, a portarsi da Catania a Ragusa pronte a colpire in alcuni appartamenti. Le tre donne si aggiravano in città a bordo di una utilitaria che è stata immediatamente individuata dagli agenti. Fondamentale la segnalazione pervenuta al 113 da parte di un cittadino che si è reso conto dei propositi poco raccomandabili delle tre, che si aggiravamo guardando ripetutamente le abitazioni. In pochi secondi i poliziotti hanno raggiunto via Corbino riuscendo a bloccare una Renault Clio con a bordo le tre donne di etnia rom di cui due minorenni. Le stesse non hanno saputo motivare la loro presenza a Ragusa dato che erano domiciliate presso il campo rom di Catania. Dentro l’auto sotto il tappetino posteriore i poliziotti hanno rinvenuto un vero e proprio kit per scassinare le porte di ingresso delle abitazioni: due grossi giraviti a punta piatta, una scheda plastica semirigida utilizzata per aprire facilmente porte anche blindate, chiuse senza mandate, e guanti in lattice utili a non lasciare impronte digitali. Di rilievo anche il curriculum criminale delle giovani donne con a carico numerosi precedenti specifici per furti in abitazioni perpetrati in più parti d’Italia. Inoltre la più grande, appena ventenne, era alla guida del mezzo priva della patente di guida, con un autovettura non assicurata e priva della prescritta revisione periodica, violazioni al codice della strada sanzionate con oltre seimila euro ed il sequestro del mezzo. Le tre donne sono state denunciate per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli in concorso e proposte per l’emissione della misura di prevenzione del divieto di ritorno nel comune di Ragusa.