Il consigliere comunale Giorgio Massari con la nascita della lista civica Ragusa Prossima ha avviato un dibattito nella sinistra che speriamo porti ad un confronto fecondo tra le varie realtà e sensibilità esistenti nel capoluogo ibleo, ma ha suscitato anche una reazione infantile e scomposta da parte di due consiglieri cinquestelle, Stevanato e Agosta, i quali hanno bollato Massari come uomo del secolo scorso – dimenticando che il loro padre ispiratore Grillo è nato nel 48 e quindi come esperienza di vita e di memoria ha attraversato tutto il 900 – e cosa ancor più grave cancellando brutalmente la storia a volte tormentata, e comunque dignitosa e onesta, dei progressisti ragusani di cultura cattolica, radicale e marxista. I pentastellati infatti scrivono: “Vorremmo ricordare che le stime e i sondaggi politici danno il Movimento 5 Stelle al 30% su base nazionale e oltre il 35 % su base regionale; escludendo il Partito Democratico, dal quale Massari si sarebbe allontanato, o dal quale sarebbe stato allontanato, tutte le formazioni politiche di sinistra e i movimenti che ha frequentato, attraverso comunicati, alleanze temporanee, frequentazioni varie e altro, navigano su percentuali minime ad una sola cifra, per cui riterremmo opportuno che il collega puntasse le frecce della sua strategie politica verso i pari grado e lasciasse le grandi formazioni a fare la politica, quella concreta e reale come sta avvenendo a livello nazionale per la legge elettorale”. I pari grado… che visione terribile delle identità politiche. Forse è questo il motivo per cui Stevanato e Agosta pur non condividendo la gran parte dei provvedimenti e dei comportamenti dell’amministrazione Piccitto non osano dissentire in pubblico. Non si sentono di pari grado in quel movimento dove uno vale uno? L’impressione è che nell’assoluto fai da te dei cinquestelle ragusani si sia persa la bussola e si navighi ognuno con i mezzi che può. Non essendoci in quel movimento un confronto interno serio e leale con conseguente elaborazione teorica e strategica, i consiglieri si aiutano come possono, e così, Stevanato e Agosta, che hanno avuto la fortuna di trovare nel loro cammino un amico sincero, Cesare Pluchino, cronista attento, e partigiano, dell’epoca grillina, sicuramente si sono abbandonati al pensiero conservatore e fieramente illiberale di questi. Non è peccato affidarsi ai ghost writer – imperversano al comune di Ragusa da almeno un decennio – tuttavia le evidenti defaillance strutturali dei cinquestelle ragusani dovrebbero imporre agli unici due consiglieri dotati di capacità intellettuali apprezzabili di riflettere sulla loro triste condizione di silenti della politica invece di compensare la loro quotidiana umiliazione abbracciando il furore e la passionalità di un libero pensatore che con tutte le sue ammirabili forze tenta di sostenere il governo grillino. E ora vediamo la risposta di Giorgio Massari: “Questi consiglieri confermano con la loro nota, la politica pentastellata del nuovismo e del giovanilismo quando affermano che un sindaco del secolo scorso non può fare la Ragusa del futuro. In base a quale incantesimo, a quale norma non scritta, a quale idea di democrazia e partecipazione, i cittadini ragusani del secolo scorso non possono avere idee, progetti, passione, per impegnarsi per il futuro della nostra città? Forse i due pensano che chi fa politica dal secolo scorso sia moralmente inadeguato a fare politica in questo secolo? E, allora, sbagliato definire questo modo di pensare, una conferma della piena infatuazione nel mito della loro superiorità morale? Si è sbagliato. Siamo purtroppo dinanzi a molto di più: siamo dinanzi al puro razzismo generazionale. Il futuro a Ragusa appartiene a quelli nati dal 1° gennaio 2000?.Si guardino intorno i consiglieri, il futuro ha già superato loro ed il loro movimento e non se ne sono accorti. In trent’anni di attività politica, distribuiti in due secoli e in due millenni, non ho acquisito alcun privilegio, ho vissuto del mio lavoro e sono più povero ora di quanto ho iniziato a fare politica. Spero che questi due consiglieri , tra trent’anni potranno dire le stesse cose di se stessi. E’ falso e mendace che Ragusa sia in declino? Chiedano i due consiglieri ai report del Sole 24 e di Italia oggi , come Ragusa sia sprofondata nelle loro classifiche sulla qualità della vita; perché non leggono il rapporto Smart city Index 2016 della EY che fa sprofondare Ragusa dal 64° posto del 2014 al 85° posto del 2016. Non è questo declino? E’ falso e mendace che in quattro anni il M5S debba ancora portare in consiglio la predisposizione della variante al PRG a seguito della decadenza dei vincoli? E’ falso e mendace che il piano particolareggiato giace in attesa di una variante che permetta di creare le condizioni per un ritorno delle persone al centro storico? E’ vero o falso che la maggioranza pentastellata non è riuscita a partorire un recepimento decente delle norme del piano paesaggistico , costringendo il proprio assessore a ritirarlo? E’ vero o falso che il M5S spaccia in Italia per fatto a Ragusa il reddito di cittadinanza, quando in realtà non esiste neppure qualcosa che possa chiamarsi azione di contrasto alla povertà? E’ vero o falso che dopo quatto anni la raccolta differenziata è al 26% , mentre si impedisce a dei giovani di fare impresa per raccogliere la plastica e differenziare in maniera qualificata? Non è necessario dire nulla sulle preoccupazioni che i due hanno sulle divisioni della sinistra, sulle varie anime del Pd, se mi sono allontano dal Pd o se sono stato allontanato, sulla ricerca di poltrone ed amenità varie, se non notare che i due “giovani” consiglieri hanno imparato a ragionare secondo gli stilemi della politica arcaica e non riescono a capire che una lista civica ha proprio la caratteristica della territorialità, per guardare solo al benessere della comunità locale senza irretirsi in incroci di poteri sovra-territoriali, o giustificare/ contrastare politiche solo per fedeltà di appartenenza”.
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