“I commenti di un paio di consiglieri comunali del movimento cinque stelle, in merito al dibattito sulla proposta di dar vita ad un progetto civico e democratico per la città di Ragusa, sono il segno rappresentativo di un evidente disagio”. Lo scrive Sinistra Italiana di Ragusa che aggiunge: “Una maggioranza consiliare assottigliata , impietrita , priva di qualsiasi iniziativa e costretta a sostenere una giunta che ha deluso la città. Costoro alla critica politica hanno contrapposto il differenziale anagrafico , il vuoto assoluto di principi e valori e la tipica reazione tribalista di chi difende i “simili” , attacca i “diversi” e trasuda un certo odio. Noi siamo ben altro. La proposta di “terza via” che vogliamo sottoporre ad altri soggetti, con storie e sensibilità diverse dalla nostra, prefigura una città condivisa che si costruisce aprendo le porte. Vogliamo aprire le porte delle nostre associazioni politiche, sociali, culturali, religiose non per accogliere ma per uscire dai nostri seppur nobili recinti. Uscire per andare nelle strade e nelle piazze per riconoscersi per costruire quell’area vasta di cultura, di valori, di azioni e di progetti che la città di Ragusa attende dopo le delusioni accumulate per anni. Al ceto medio produttivo impaurito e frustrato nelle sue ambizioni e nelle sue speranze, ai ceti popolari defraudati dei servizi pubblici essenziali e impoveriti dalla crisi occupazionale, ai giovani privati del diritto a immaginare il proprio futuro rivolgiamo l’appello alla speranza di poter costruire l’alternativa. Vogliamo costruire la “città degli esempi”. Gli esempi di contrasto alle disuguaglianze, gli esempi sulla selezione delle risorse pubbliche disponibili, l’esempio della trasparenza e della condivisione rispetto ai fattori critici e alle potenzialità innovative. L’esempio della competenza professionale, del dinamismo amministrativo e del rigore morale. L’esempio della intelligente capacità di prefigurare gli scenari futuri per predisporre in tempo le strategie conseguenti. L’esempio della umiltà e disponibilità ad accogliere i suggerimenti altrui. Insomma nulla a che vedere con le disastrose esperienze delle ultime amministrazioni. A nostro parere la memoria storica ha un valore essenziale e quindi la Carta Etica della “ terza via” potrà ispirarsi agli insegnamenti morali e politici che hanno caratterizzato, nel secolo scorso, le esemplari esperienze guidate da sindaci come Giorgio La Pira e Luigi Petroselli”.
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