Hanno votato in 141 e l’80 per cento ha scelto di eliminare la strada che separa la chiesa con la pizza Cappuccini. Scrive Calabrese: “Quindi l’80 per cento di 141 persone – dice Peppe Calabrese, dirigente regionale del Pd – ha indicato una scelta anziché l’altra con riferimento al progetto di riqualificazione di una delle piazze più caratteristiche della città. Pur nel massimo rispetto di questi 112 cittadini, sinceramente non credo che una scelta amministrativa che attribuisce responsabilità a chi la effettua, possa essere camuffata come scelta che nasca dal popolo. Non occorre una laurea in statistica per sapere che un campione deve essere significativo e sinceramente non credo che una scelta basata sulle indicazioni di un campione di 141 persone in una città di circa 70.000 abitanti lo sia. Se invece il Votofacile volesse misurare il gradimento dei cittadini, per capirci meglio le famose faccine tanto care a Brunetta, allora ben vengano le opinioni, ma sull’operato degli amministratori, non su quanto ancora deve essere fatto. D’altra parte è legittimo pensare che il capo assoluto Grillo abbia obbligato all’utilizzo dello strumento di consultazione facile, lui che attraverso la Casaleggio e il web ha saputo interpretare i desideri degli italiani. Quanti? Non lo sappiamo”. “In conclusione – dice ancora Calabrese – se Votofacile costituirà un alibi per giustificare le scelte scellerate di questa Amministrazione ovvero per indebolire eventuali responsabilità, noi del Pd saremo pronti a puntare il dito sui responsabili e a vigilare su scelte esclusivamente amministrative e non del popolo. Non voglio insegnare nulla a nessuno, ma vorrei suggerire che le percentuali in statistica seguono regole molto rigorose per essere costruite e diventare strumento di supporto alle scelte politiche per la città”.