La Polizia ha tratto in arresto Valentino Busacca nato a Comiso il 15.02.1986 e Angelo Busacca nato a Vittoria il 11.01.1969, perché in concorso tra loro hanno commesso il reato di sfruttamento del lavoro previsto dalla nuova normativa sul caporalato. Reato aggravato dal numero di lavoratori reclutati e dall’aver esposto i lavoratori sfruttati a situazioni di grave pericolo per le condizioni di lavoro. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, appostati nei pressi dell’azienda agricola “Busacca”, notavano che alle ore 05.30, le prime auto cariche di lavoratori giungevano all’interno dell’azienda e l’attività di osservazione permetteva di contare una trentina di uomini provenienti dal centro Africa. Alle 08.30 i poliziotti circondavano l’azienda al fine di evitare la fuga dei lavoratori, facendo quindi ingresso nell’azienda. All’interno del terreno sottoposto a controllo, di circa 80.000 mq, operavano 3 aziende agricole del settore coltivazione in serra di ortaggi. Una delle ditte sottoposte a controllo non impiegava alcun operaio in quel momento, un’altra solo 4 operai tutti regolarmente assunti anche se pagati solo se prestavano l’attività lavorativa a 25 euro al giorno, pur avendo firmato un contratto che prevedeva il pagamento di 63 euro. Essendo in palese difformità con quanto previsto dalle norme vigenti, il titolare veniva denunciato in stato di libertà. La terza azienda presente, i cui datori di lavoro sono i fratelli Busacca Angelo e Valentino, al momento del controllo, impiegava ben 26 lavoratori, uomini e donne, nella raccolta di pomodori. Oltre a coloro che sono stati bloccati e identificati dalla Polizia di Stato, vi erano degli operai che riuscivano a darsi alla fuga, considerata la vastità del terreno sottoposto ad ispezione. Le condizioni di lavoro e di vita all’interno dell’azienda erano non solo degradanti ma umilianti. Nessuno dei lavoratori era stato mai sottoposto a visita medica pur dovendo lavorare in condizioni di forte stress fisico e nessuna delle prescrizioni previste dalla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro era stata rispettata. Gli alloggi fatiscenti costruiti abusivamente all’interno dell’azienda, davano ospitalità a 15 lavoratori in condizioni degradanti e del tutto incompatibili per l’essere umano. Il resto dei lavoratori invece, veniva prelevato ogni mattina dai titolari che quindi si occupavano anche di reclutare, senza intermediazione, gli operai. Quanto accertato dalla Polizia è stato ammesso dai due datori di lavoro che si assumevano le proprie responsabilità, riferendo però di non essere diversi dagli altri e che tanti operano in questo modo per abbattere la concorrenza. I due arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.