Riceviamo dalla F.P. Cgil e pubblichiamo: “Dopo la fretta e furia con cui è avvenuto il trasloco di una parte delle attrezzature sanitarie degli ospedali Civile e Ompa di Ragusa, pur di inaugurare il 26 giugno il nuovo ospedale Giovanni Paolo II, il Direttore Generale Maurizio Aricò blocca tutto e rinvia l’inaugurazione sine die, per sopravvenute criticità. Una giustificazione lineare, semplice, che apparentemente da l’idea che nulla sia successo, che si tratti di una normale procedura. Ma quali criticità sono sopravvenute nel momento in cui il trasferimento di un ospedale deve essere programmato in maniera puntuale, certa e solo eventi imprevedibili possono comportare dei ritardi? Si rende conto il Dr. Aricò che tutto ciò ha provocato inutilmente seri disagi agli utenti, ai pazienti ricoverati, ai cittadini di Ragusa, con l’ospedale nuovo ancora in fase di trasloco e con l’ospedale Civile per metà smantellato e con pazienti dirottati presso altre strutture, quali Modica e Vittoria, creando notevoli difficoltà alle stesse e ad altre fuori provincia? Non pensa il Dr. Aricò che il personale medico, sanitario e ausiliario è stato ed è messo sotto pressione per la situazione di sbandamento che si è creata? Addirittura sballottato a destra e a manca e in molti casi chiamato a collaborare al trasloco “fai da te”. Si poteva inaugurare forzatamente un ospedale nuovo dove ancora ci sono maestranze che lavorano e dove la polvere e i materiali sono presenti all’interno e all’esterno della struttura? In questa vicenda l’aspetto positivo (se ci fossero state le condizioni) sarebbe stato l’apertura del nuovo nosocomio, in realtà l’aspetto drammatico è la miriade di problemi che si stanno verificando all’interno del presidi ospedalieri, che stanno mettendo in crisi le prestazioni sanitarie e il lavoro dei medici e di tutti gli operatori. E’ possibile che l’arroganza istituzionale possa portare a voler aprire a tutti i costi una struttura sanitaria così articolata, come il Giovanni Paolo II, che necessita di tanti passaggi autorizzativi, senza pensare che la fretta non è mai buona consigliera e senza valutare le possibili conseguenze di un trasloco affrettato in un nosocomio ancora non completamente pronto? I cittadini di Ragusa vogliono il nuovo ospedale, ma vogliono soprattutto che, prima di essere aperto, ogni cosa funzioni alla perfezione e sia verificata da chi è preposto a farlo, che il rischio clinico sia inesistente, che si operi con la massima sicurezza. Oggi l’attività sanitaria a Ragusa è paralizzata, l’utenza esterna si deve rivolgere altrove per radiografie, analisi cliniche e altre prestazioni diagnostiche. I ricoveri programmati sono sospesi, le urgenze sono smistate altrove, l’emodinamica è bloccata a Cisternazzi, la rianimazione è ridotta ad un solo posto letto, l’ostetricia e la ginecologia sono in difficoltà. Siamo passati dagli “Ospedali Riuniti” agli “Ospedali Dimezzati” di Ragusa.Un ottimo risultato Direttore Generale Aricò! Che il manager Maurizio Aricò faccia un bilancio della sua attività negli ultimi venti mesi, si assuma le proprie responsabilità e qualora sia o meno nominato Commissario Straordinario dell’Asp di Ragusa, ne tragga le relative conclusioni”. Firmato Vincenzo Licitra Responsabile Cgil Medici, Salvatore Schembari Segretario Provinciale Funzione Pubblica Cgil, Aldo Mattisi Segretario Generale Funzione Pubblica Cgil.
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