“C’è un’Italia delle città che ha già cambiato passo. Che gestisce il ciclo dei rifiuti come e meglio di tante altre realtà europee, che ha cambiato stili di mobilità, trovato la formula giusta per depurare gli scarichi, contenere i consumi idrici e lo sperpero d’acqua potabile, che investe sulle rinnovabili, che ha significative esperienze di rigenerazione e rifunzionalizzazione degli spazi pubblici. Ma non è il caso della Sicilia”. E’ quanto sostiene Legambiente dopo la pubblicazione della classifica di Ecosistema Urbano 2017, l’annuale rapporto sulle performance ambientali delle città capoluogo realizzato Legambiente con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, presentato oggi a Milano, le città siciliane continuano ad occupare gli ultimi posti della classifica. In Ecosistema Urbano il punteggio viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi nei 16 indicatori considerati dal rapporto che coprono sei principali tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. In coda alla graduatoria ambientale urbana Enna (104°). Prima delle siciliane Caltanissetta (78°). Ragusa precipita di 30 posizioni dal 53° all’83° posto. Nel capoluogo ibleo se da una parte migliora leggermente la qualità dell’aria, già peraltro buona, dall’altra aumentano i consumi idrici così come, e di molto, la perdita d’acqua. Nonostante un leggero aumento della raccolta differenziata in discarica finiscono più rifiuti rispetto all’anno scorso. Praticamente stabili gli altri parametri. A Ragusa però non si monitora il PM₂,₅ , il livello delle polveri più sottili e pericolose per la salute delle persone e, non si conosce il numero degli alberi presenti in città. Dalla classifica di Ecosistema Urbano emerge una accelerazione di tante città italiane, soprattutto del centro nord, verso una maggiore sostenibilità ambientale mentre Ragusa rimane ferma, e in parte arretra, allontanandosi sempre di più dagli altri. “Ancora una volta – commenta Claudio Conti, presidente del circolo Il Carrubo di Legambiente Ragusa – in Sicilia brilla la totale assenza di politiche che riguardano la vivibilità e l’ambiente. I numeri parlano fin troppo chiaramente, con 8 città siciliane negli ultimi 20 posti della classifica, e dimostrano la totale indifferenza del Governo regionale, ma anche delle amministrazioni locali, e Ragusa non fa eccezione, nei confronti delle ormai annose problematiche mai risolte: spreco dell’acqua, trasporti e rifiuti in testa. È tempo di cambiare registro, come sempre svolgeremo il ruolo di sentinelle con le nostre denunce, ma non basta. È il momento di pretendere una politica che si occupi realmente di ambiente e vivibilità, e chiunque vincerà le elezioni il prossimo 5 novembre dovrà dare risposte certe e chiare”.