L’onorevole Innocenzo Leontini, eurodeputato del Partito Popolare Europeo, eletto nella lista di Forza Italia, ha partecipato all’incontro “Autonomia e/o sovranismo”, promosso dal Movimento per l’Autonomia, che si è tenuto sabato pomeriggio nell’aula magna dell’Università Kore di Enna. Ad accogliere i relatori – tra cui il vicepresidente dell’Ars, Roberto Di Mauro, l’ex sottosegretario Giuseppe Reina e alcuni giovani amministratori locali – una sala gremita. Ai lavori hanno partecipato anche il presidente della Regione, on. Nello Musumeci e il suo vice Gaetano Armao. Leontini ha ripercorso le tappe che lo hanno portato all’insediamento al Parlamento Europeo, avvenuto a distanza di oltre due mesi dall’affermazione di Salvo Pogliese (suo predecessore) come sindaco di Catania: “Il coordinatore regionale della lista in cui avete confluire i vostri voti, ha indossato i guanti bianchi e si è messo a spingere dall’esterno affinché questo movimento non avesse alcun rappresentante in Europa – ha spiegato Leontini–. Quale credibilità può avere, oggi, il tentativo di recuperare i rapporti all’interno del centrodestra, se lo stesso parlamentare europeo, non solo viene spinto fuori, ma non viene nemmeno considerato tra coloro che, domani, potrebbero fornire un appoggio esterno alla stessa Forza Italia?”. “La classe dirigente siciliana – ha evidenziato Leontini – piuttosto che occuparsi della sofferenza di un popolo, privilegia le sorti della propria rappresentanza e del proprio mantenimento nelle istituzioni. Questa è la logica dell’estinzione, non dello sviluppo”. “Al momento del mio insediamento a Bruxelles – ha proseguito Leontini – ho avuto a che fare con interventi legislativi che erano la risposta, 15 anni dopo, al grido di dolore che proveniva dalla nostra terra 15 anni prima. Mentre i siciliani soffrivano disperatamente, l’Unione faceva accordi con il Marocco per importare le arance marocchine, determinando la rovina delle produzioni agricole locali”. “L’Europa – spiega Leontini– va riformata perché non si è dimostrata sensibile alle esigenze della tipicità e dell’identità. L’Europa che deve governare tutti gli Stati, e a cui tutti gli Stati dovrebbero cedere un pezzo della propria sovranità, non può non prescindere da un risultato elettorale e da un’autorizzazione popolare. Deve essere più democratica e meno burocratica”. Poi un invito alle forze politiche che si apprestano a sottoscrivere un accordo con il Mpa per le prossime elezioni Europee: “Se ci sono dei partiti che accoglieranno le nostre rivendicazioni e ci permetteranno di far sventolare il vessillo dell’autonomia, otterranno il nostro appoggio. Altrimenti ci alzeremo in piedi e andremo via, perché i siciliani non sono più disposti a essere servi di qualcuno”.
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