La scuola si sbriciola. In provincia di Ragusa come nel resto d’Italia. Aumenta la dispersione scolastica. Sono alcuni degli spunti di riflessione emersi giovedì sera nel secondo dibattito promosso in occasione della Festa democratica in fase di svolgimento in piazza San Giovanni, nel cuore di Ragusa. “Scuola e lavoro”, questo il tema, ha visto confrontarsi addetti e sindacalisti su una questione di grande impatto sociale. I lavori hanno preso il via con l’intervento del provveditore Cataldo Dinolfo che si è detto amareggiato per quanto sta accadendo. “La scuola pubblica – ha spiegato – non può più subire dei tagli. Abbiamo bisogno di maggiori risorse, economiche e umane”. Enzo Figura e Pietro Aprile, precari Ata, hanno raccontato i particolari di una lotta che, ormai da settimane, stanno conducendo per avere risposte. “Un popolo senza istruzione – hanno affermato i due precari Ata – è un popolo senza futuro. I 40 giorni di lotta che abbiamo alle spalle ci sono serviti per farci capire tante cose. I nostri politici non tutelano i loro cittadini. La scuola è ad un passo dallo sfascio”. Lillo Fasciana, segretario regionale Cgil scuola, ha invece puntato l’attenzione sulla consistenza dei tagli che, in Sicilia, in un triennio, sono stati pari a 15.537 unità che sono state licenziate in tronco.
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