Nel settembre del 2006 la Cassazione ha confermato la sua condanna a sedici anni di reclusione per i reati di strage, danneggiamento e porto abusivo di armi da guerra. Lui si è sempre detto innocente e l’11 marzo ha tentato la fuga dalla casa circondariale di contrada Pendente. Venerdì è stato processato e condannato dal Tribunale per tenta evasione. Si tratta di Domenico Quaranta, favarese di 38 anni, accusato di essere il “bombarolo” che il 5 novembre del 2001 terrorizzò gli agrigentini piazzando un ordigno rudimentale ai piedi del tempio della Concordia. Quaranta, difeso dall’avvocato Nicola Belgiorno, è stato condannato a sei mesi di reclusione dopo il processo col rito abbreviato. Il Pm Concetta Vindigni aveva chiesto la condanna dell’uomo ad un anno di reclusione.