“Cara Redazione, porto alla vs. attenzione quanto successo a me e a tanti altri cittadini e turisti in occasione del 25 aprile. Dopo una bella giornata trascorsa con gli amici e i figli nella campagna iblea, si va a prendere un gelato nell’incantevole Ibla, poi si sa, i bimbi vogliono giocare e si fa una capatina alla villa. Prima di andare via, decido di andare presso i servizi, dove trovo un garbato signore con un badge della Pro Loco di Ragusa che prima di entrare nei servizi mi chiede il biglietto. Mi fermo stupito chiedendo di quale biglietto si tratti e lui mi dice che ormai, da molto tempo, si paga per andare in bagno perché c’è una convenzione con il Comune di Ragusa. Io ribatto che fino a due settimane fa sono andato ai servizi e che non ho pagato nulla e allora il signore mi dice: – è da una settimana che si paga e mi invita nuovamente a recarmi all’ingresso secondario della villa ad acquistare il biglietto, altrimenti non avrei potuto avere accesso ai servizi. Visto che non avevo necessità di usufruire del bagno, mi sono recato all’ingresso dove mi ha accolto una signora che per il biglietto mi ha chiesto cinquanta centesimi (a Ragusa costa caro andare in bagno) e mi dà un banale biglietto numerato (quelli che si usano per le pesche di beneficenza). A tal punto, irritato per il costo eccessivo, chiedo lo scontrino fiscale o una ricevuta e la signora va in difficoltà, mi dice che loro fanno parte di una associazione benefica e sono esenti dall’emissione dello scontrino; faccio presente che, visto che esiste un tariffario e non si tratta di offerta libera, questo servizio rientra nell’ambito di un’attività commerciale, per cui va emesso lo scontrino. La signora data la mia insistenza e la minaccia di chiamare la Guardia di Finanza, mi dice che può farmi lo scontrino al bar così è a posto. Con lo scontrino allo mano mi reco finalmente in bagno. Nel frattempo altre persone, anche con bambini, fanno la mia trafila. Una di queste, che non aveva il portafogli dietro, prende il suo bambino e lo porta dietro un albero a fare il bisognino. Ora mi chiedo se esiste davvero questa convenzione e chi l’ha partorita, con quale buon senso si può pensare che i maggiori fruitori della villa, che sono bambini e anziani, possano sempre avere dei soldi in tasca. Mi chiedo inoltre se è possibile che nè all’ingresso nè in prossimità dei servizi igienici, ci sia un cartello ufficiale con il costo del servizio (mi sembra essere un diritto essere informati, ed obbligatorio per legge esporre i prezzi) per ultimo vorrei capire: io fruitore pago una tassa per godere di un servizio, ma chi eroga il servizio perchè non deve pagare le tasse? Spero che l’amministrazione comunale di Ragusa riveda la convenzione in favore dei cittadini e dei turisti, perché se proprio devo pagare un ticket lo pago come si fa nel resto d’Italia per l’ingresso al parco, in modo che il mio obolo serva a mantenere funzionanti i giochi, pulito il verde e si possa usufruire magari dei servizi…. Ma non certo per favorire gli affari esentasse di qualcuno. Lettera firmata