Il Partito Democratico ha votato no in modo unanime e compatto al bilancio consuntivo 2011 proposto in aula dalla Giunta Dipasquale. “Un voto che non poteva che essere contrario – afferma il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese – davanti ad una maggioranza consiliare che non fa nemmeno un intervento (solo quello del presidente della commissione Risorse per 2 minuti senza entrare nel merito), davanti ad una relazione durata appena 5 minuti da parte dell’assessore al Bilancio ma soprattutto davanti ad uno strumento che ha messo in chiaro la situazione finanziaria disastrosa del nostro Comune”. Calabrese snocciola alcuni dati. “La liquidazione di cassa al Comune – afferma – così come chiarito nel bilancio, ha subito un decremento di sei milioni di euro tra il saldo del 2009 e il saldo del 2011. Dai numeri è messo chiaro in evidenza che la nostra città non può accendere un mutuo. Ed ecco spiegato perché – scrive Calabrese – viale del Fante continua ad essere chiuso da tempo senza alcuna speranza di riapertura. E tutto diventa ancora più chiaro se a questo quadro aggiungiamo i lavori di via Roma, del parcheggio di piazza Poste, di piazza del Popolo, assieme ai crolli in centro storico e alla fuga dei ragusani dalla zona antica verso le periferie e in particolare verso quelle aree Peep che stanno sventrando la città con la creazione di centinaia di alloggi di edilizia economica realizzati da imprenditori vicini al sindaco. Abbiamo a che fare con un centro storico superiore ormai morto e desolato. Possiamo affermare che questo sindaco, in termini di programmazione urbanistica e di vivibilità, sarà ricordato come il peggiore in assoluto”. Calabrese, poi, torna a parlare dei numeri. “Per il 2011 – aggiunge – troviamo un aumento della Tarsu per oltre un milione di euro e la conferma degli sperperi operati dal sindaco per quanto riguarda i dirigenti comunali (costi per circa un milione e 700mila euro), le posizioni organizzative (concesse a dipendenti comunali nella maggior parte dei casi politicamente vicini al primo cittadino, ci costano oltre 200mila euro l’anno e corrispondono a oltre 10mila euro l’anno in più a dipendenti che già percepiscono lo stipendio), all’assurda cifra liquidata al direttore generale nel frattempo divenuto capo di gabinetto, alla mancanza di efficienza della macchina comunale che fa acqua da tutte le parti. Abbiamo davanti – scrive il capogruppo del Pd, Peppe Calabrse, – un’amministrazione comunale assente e distratta dalle prossime elezioni, con un sindaco pronto a scappare da palazzo dell’Aquila nel caso in cui si andrà al voto alle Regionali il prossimo autunno, una raccolta differenziata che non decolla e poi debiti su debiti che si cerca in tutti i modi di nascondere. Dobbiamo dare – continua Calabrese – diversi milioni di euro all’Ato ambiente, oltre un milione di euro al Consorzio universitario. Si contano arretrati con le cooperative e numerosi sono i fornitori che battono cassa. Ma la colpa non è dello Stato e della Regione che hanno tagliato i fondi. Il Pd ritiene che una politica di rigore avrebbe, in questi anni, evitato una tassazione locale così esosa nei confronti dei ragusani. “Canoni idrici non riscossi, somme Ici non riscosse – continua ancora Calabrese – Tarsu non riscossa, il tutto per diversi milioni di euro a dimostrazione che le famiglie non sopportano questa esosa pressione fiscale. Concludiamo ricordando che Dipasquale ha aumentato tutte le tasse locali (Ici, Tarsu, canone idrico, addizionale Irpef) per oltre 15 milioni di euro l’anno negli ultimi 5 anni. Quindi ha tolto dall’attivo circolante in città qualcosa come 70 milioni di euro, cifre che incidono sulla crisi e sulla decadenza di vivibilità della nostra citta. Ecco perché, di fronte ad un atto scellerato come questo, non potevamo che votare no al consuntivo. Infine, – scrive il Pd – denunciamo la mancanza di confronto con una maggioranza consiliare che non è in grado di argomentare quasi mai sugli atti amministrativi importanti, dimostrando di essere mediocre”
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