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08/05/2012 -

Politica/

La protesta di Digiacomo per l’aeroporto di Comiso Il commento dell’ex sindaco Puglisi

Una protesta che avrebbe dovuto mettere in campo un paio di anni fa. Questo il pensiero del consigliere comunale Pasquale Puglisi a proposito della protesta dell’on. Pippo Digiacomo, che ha attuato uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione del Governo nazionale sulla mancata apertura dello scalo. “La protesta ha comunque sortito qualche effetto: sembra che il Ministro delle Infrastrutture abbia promesso un incontro chiarificatore della situazione. C’è d’augurarsi, prima di tutto, che il ministro Passera nel valutare la questione riguardante l’apertura dell’aeroporto di Comiso tenga presente che la struttura è pronta; non metterla immediatamente in funzione – scrive l’ex sindaco di Comiso – equivale a buttare al vento 5-6 milioni di Euro e precludere qualche buona possibilità di rilancio produttivo della Sicilia Sud-Orientale. Il ministro deve anche tenere presente che questo aeroporto, sin dalla sua nascita, ha imposto alla comunità locale sacrifici, perdite non indifferenti (umane e di beni), rischi e rinunce: dalla sua costruzione, quando l’area più fertile dell’angusto territorio comunale fu sottratta all’economia locale perché l’Italia disponesse di una “sentinella sul Mediterraneo “, alla guerra, – sottolinea il consigliere de “La Torre” – con le tonnellate di bombe abbattutesi nella primavera del ’43 sulla popolazione inerme con morte, distruzione e cataste di ordigni inesplosi ovunque; infine l’istallazione delle testate nucleari, ancora rischi enormi, sconvolgimenti del tessuto sociale, con un territorio densamente popolato e carente di infrastrutture, costretto ad accogliere, dall’oggi al domani, cinquemila stranieri. Malgrado tutto, – aggiunge Puglisi – mai una reazione scomposta della popolazione locale. Quanto accennato dovrebbe aver convinto il Governo centrale che riconvertire la struttura militare per usi civili, come è avvenuto in molte parti d’Europa, metterla in produzione per stimolare lo sviluppo di un territorio pressoché dimenticato (altre comunità lottano per impedire la costruzione della linea Tav, noi non abbiamo neanche i treni a vapore!) è il minimo che si possa fare nei confronti di una popolazione – afferma il consigliere Puglisi – che ha sofferto in silenzio da ottanta anni a questa parte e vuole, e pretende di lavorare per migliorarsi. Chi scrive esprime anche l’auspicio che al promesso incontro, determinato dalla protesta dell’on. Digiacomo (cui in questo caso è andata la piena solidarietà dello scrivente), – sottolinea l’ex sindaco di Comiso – sia presente anche il sindaco, il quale avrebbe dovuto capire che di fronte agli interessi superiori della Comunità locale e della popolazione della cuspide sud-orientale della Sicilia (per non dire dell’intera Isola) non esistono stupidi pregiudizi e angusti interessi di bottega (che in ogni caso risultano dannosi alla vita di una Città); c’è il dovere istituzionale di sostenere uniti lo scopo, – conclude il consigliere Puglisi – così come oltre cinquanta anni fa, un’amministrazione di destra e un’opposizione di sinistra, uniti, hanno saputo contrastare l’idea di costruire un nuovo aeroporto a Gela”.

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