Come difendersi dalla prepotenza e dall’arroganza quando un’intera corte di politici servili e di dipendenti e dirigenti assoggettati, non osa aprire bocca? Il nostro sindaco, no, ci dispiace, non si può dire nostro, non ci si può sentire accomunati da afflato istituzionale con una persona che ha perso la misura e il controllo, diciamo il sindaco – che purtroppo regge ma non rappresenta Ragusa – ha buttato fuori dal Comune, la casa di tutti, un cittadino consigliere comunale, il dottore Giuseppe Arestia, eletto nella lista Mpa. E’ accaduto venerdì mattina durante un incontro pubblico organizzato da Nello Dipasquale con gli allevatori. Il consigliere comunale, che fra l’altro è un esperto del settore zootecnico essendo un veterinario, ascoltava il sindaco il quale accusava il governo regionale del crollo del prezzo del latte. Il consigliere con molto garbo è intervenuto: non c’entra la Regione per il problema dei ribassi sul latte. Al che Dipasquale gli ha detto di andar via perchè non era stato invitato all’incontro. Il dottore Arestia ha preferito assecondarlo, così come le persone perbene fanno nelle situazioni pericolose quando si ha la sfortuna di imbattersi con soggetti particolari. Ma Arestia ha scelto di denunciare questo inqualificabile episodio alla stampa, e agli organismi competenti. Non era mai accaduto nella storia di Ragusa – nonostante la legge sull’elezione diretta dei sindaci abbia prodotto in tutti i primi cittadini che si sono succeduti delle lievi alterazioni dell’Io, sintomi però rimasti sotto il livello di allarme – che il reggente di Palazzo dell’Aquila trasformasse il proprio potere in allergia alla democrazia. E’ bastata una frase dissonante con il suo pensiero ed è scattata l’intolleranza, e poi la vergognosa cacciata del consigliere. Ingiustificabile, gravissimo, preoccupante, indecoroso il comportamento di Nello Dipasquale. Chi può aiutarci, chi può aiutarlo?