E’ guerra fra i dipendenti dell’Istituto autonomo case popolari di Ragusa e i vertici dell’Iacp. Il personale è preoccupato per il proprio futuro e lancia una serie di accuse sulla politica gestionale dell’ente di via Spadola. Il disagio dei dipendenti dipende sia da problemi interni, legati alla gestione dell’Iacp da parte della presidenza, Cda e direzione generale, che esterni, correlati al blocco delle attività economico finanziarie, in quanto la Regione non ha ancora rilasciato il nulla osta al bilancio preventivo del 2012 (nonostante sia trascorso il periodo di esercizio provvisorio). Nell’assemblea del 7 maggio il personale ha dichiarato lo stato di agitazione e dato mandato ai propri rappresentanti sindacali di incontrare i vertici dell’ente, per affrontare tutte le problematiche. I dipendenti, come scritto in una nota firmata dalle Rsu aziendali Schembari, Tona, Rivillito e Lettica sollevano la questione della “insufficienza di programmazione nella direzione degli uffici e l’inefficienza dell’indirizzo politico che hanno portato, tra l’altro alla perdita dei finanziamenti regionali per gli interventi di costruzione e di manutenzione straordinaria di palazzine popolari”. “I fondi, previsti dalla legge 135, peraltro – scrivono le rsu – erano a disposizione dell’Istituto da diverso tempo. Fra gli altri nodi irrisolti quello della mancata stabilizzazione a tempo indeterminato dei contrattisti, “l’accentramento di poteri dirigenziali nell’unica figura del direttore generale, con ripercussione sul coordinamento dei vari uffici”. Personale e sindacati contestano il declassamento del ruolo dell’ufficio tecnico e ufficio legale interno, “con il ricorso preferenziale ad incarichi esterni, con aggravio di spesa a carico del bilancio dell’ente”.