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13/06/2012 -

Società/

Giovani avvocati in difesa del Tribunale di Ragusa

I dieci componenti del direttivo dell’Aiga, associazione italiana giovani avvocati di Ragusa, scendono in campo a difesa del Tribunale di Ragusa inviando una nota al Ministro della Giustizia Paola Severino. Oggetto della nota è l’interrogazione parlamentare del senatore D’Alia che ha come oggetto il mantenimento del Tribunale di Modica. Il senatore D’Alia nel dirsi contrario all’accorpamento del tribunale di Modica al tribunale di Ragusa afferma che questo atto, previsto dalla legge delega 148 del 2011, sarebbe controindicato proprio sul terreno dell’efficienza e delleconomicità; “infatti, il tribunale di Ragusa – scrive D’Alia è insufficiente e poco funzionale già per gli attuali affari giudiziari, tanto che gli uffici del giudice di pace e degli ufficiali giudiziari sono stati trasferiti in altri edifici, peraltro a notevole distanza. A ciò si aggiunga che la sopprimenda sezione staccata di Vittoria verrà a confluire sul tribunale di Ragusa, con ulteriore aggravamento della già difficile situazione di tale tribunale, la cui struttura giudiziaria diventerebbe assolutamente insufficiente e certamente non funzionale, in caso di accorpamento del tribunale di Modica”. “Il senatore D’Alia – afferma l’Aiga – nella sua interrogazione finisce per avanzare dubbi sull’efficienza e sulla funzionalità del Tribunale di Ragusa L’asserzione è irrilevante ed infondata: irrilevante perchè l’eventuale efficienza dell’ufficio giudiziario, anche se fosse vera e non lo è, è di norma addebitabile alla mancanza di copertura degli organici o a fattori di carattere personale, non certo – spiegano i giovani avvocati – ad una caratteristica intrinseca dell’ufficio giudiziario; infondata perchè dai dati raccolti dal Ministero, pubblicati in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2009, il Tribunale di Ragusa, con organico di giudici di poco superiore a quello dei vicini tribunali di Modica e di Caltagirone, soggetti ad accorpamento, ha smaltito un livello di sppravvenienze in materia civile superiore al doppio di quello di questi ultimi Uffici Giudiziari. Quanto poi ai dubbi sull’attuale idoneità del Palazzo di Giustizia di Ragusa – continua la nota – ad ospitare il maggior numero di uffici derivante dagli accorpamenti, non si riesce francamente a capire come la indispensabile riforma delle circoscrizioni giudiziarie, attesa e sollecitata da oltre 30 anni, finora non attuata per inseguire pressioni campanilistiche, possa restare influenzata, nella sua attuazione, dalla maggiore o minore capacità ricettiva dei Palazzi di Giustizia esistenti nei comuni capoluogo di provincia”.

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