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15/06/2012 -

Politica/

Nino Minardo: “Lontano dai vecchi giochi di chi vuole dividere”

Continuano incertezza e tensione dentro il Pdl decotto. Cambieranno nome e sigla, si affiancheranno a liste civiche, formeranno movimenti? Tutte le ipotesi sono in piedi; nel frattempo dopo una settimana di grande malumore tra i vertici regionali del partito di Berlusconi dopo lo strappo di Innocenzo Leontini che ha rotto gli indugi, raccattato vecchie volpi, e annunciato per le prossime regionali una formazione “moderata di destra”, il coordinatore Castiglione ha detto sì a questa idea del deputato ispicese, una sorta di benedizione per un secondo marchio del partito. La reazione di Nino Minardo non si è fatta attendere. Il giovane deputato alla Camera scrive: “In questi giorni, e fino a stamattina, leggendo le ultime notizie della politica regionale in vista delle prossime elezioni in Sicilia, mi convinco ogni giorno di più che c’è bisogno davvero di una rigenerazione della politica. Perché, senza pudore, si continua a dare l’impressione errata che nel dibattito politico contino più sotterfugi, tatticismi, fughe in avanti e marce indietro; insomma quei giochetti della politica che hanno fatto allontanare la gente dai partiti e quindi anche dal PdL. Quando un dibattito mediatico, come quello che c’è stato in questi giorni, – scrive Nino Minardo – finisce per generare posizioni poco chiare che aggiungono confusione ad un quadro già parecchio frastagliato e carente di proposte reali rispetto alle difficoltà oggettive a cui i siciliani sono sottoposti quotidianamente, si rischia di dare l’impressione che quello che si preannunciava come uno scontro epocale, sia finito a tarallucci e vino. Vuol dire – scrive Nino Minardo – che c’è chi continua ad anteporre i suoi interessi a quelli generali. E non va bene! Non entro nel merito perché è stucchevole farlo; ma sono deluso da comportamenti che dovrebbero essere votati al radicale cambiamento di sistema e che invece ricalcano le storture del passato, punite chiaramente dal popolo siciliano. Lo dico affinchè ognuno, dall’interno e dal proprio territorio, cominci a dar vita ad un movimento di pensiero che porti una ventata di novità; un movimento di pensiero – scrive Nino Minardo che deve avere il compito di cancellare definitivamente questo genere di comportamenti, e determinare una rigenerazione reale della politica, privilegiando la voglia di aprirsi all’esterno, di ascoltare le istanze della gente, di non pensare che tutto si riduca ad un ruolo o ad una candidatura ma che invece si faccia politica davvero per servizio, respingendo con forza – conclude Nino Minardo – la deriva demagogica e populistica di coloro che cavalcano l’antipolitica”.

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