Le immagini fotografiche della Foce dell’Irminio, potrebbero restare l’unico ricordo di quello che era un tempo, l’ultimo tratto del fiume, un dolce fluire delle acque, prima di sfociare in mare. Il mare ha invaso in maniera preponderante il corso del fiume, ha occupato tutta la spiaggia, si è inserito nella foce stessa (l’acqua non è più solo dolce) e sta erodendo le dune sabbiose, che rappresentano l’anticamera della Riserva naturale e il loro principale baluardo di difesa. E’ in atto una gravissima erosione, fenomeno che interessa questo sito da molti anni, ma che nell’ultimo inverno, anche a causa del clima molto piovoso, di mareggiate e dell’inevitabile cambiamento delle correnti marine, determinate dalla costruzione del porto di Marina di Ragusa, è sempre più aggressiva. Il mare ha diviso in due la spiaggia. Chi visita la riserva, venendo da Playa Grande, a meno che non decida di farlo a nuoto, non può attraversare, per raggiungere l’altra sponda dell’arenile, dove vi sono le dune che delimitano la riserva dell’Irminio. Anche le falesie, i costoni rocciosi, si stanno erodendo e fra l’altro potrebbero essere a rischio di cedimento. La foce stessa versa nel degrado. Quel poco che resta ancora di sabbioso, è pieno di bottiglie di plastica intrappolate fra le canne.
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