“Abbiamo rischiato il linciaggio, ma l’anno prossimo di questi problemi non ne dovremmo più avere”. E’ il “testamento” simbolico del dipendente del Comune di Ragusa Mario Andolina, che il prossimo 30 settembre va in pensione e ipotizza questo pronostico sulla questione emergenza idrica nel capoluogo, dando per certo che la prossima estate non accadrà quello che sta avvenendo da due settimane. Vi sono centinaia di ragusani arrabbiatissimi perché dal rubinetto di casa non esce un filo di acqua. Una rabbia che arriva all’ennesima potenza, in quanto le liste di prenotazione del servizio autobotte comunale, sono lunghe, ma quel che è più complicato, il sistema di prenotazione, funziona a casaccio. Infatti, pur avendolo prenotato, riuscire ad usufruire di questo servizio è come giocare al lotto. L’autobotte arriva in un’ora e in un giorno, che nessuno sa. E solo se, per pura fortuna l’utente che ne ha fatto richiesta si trova in casa, allora riesce ad ottenere l’acqua richiesta da giorni e giorni. Da quando si è rotta la pompa di San Leonardo, esattamente venerdì 15 giugno, anche se dopo circa tre giorni gli operai comunali hanno ripristinato l’impianto, l’emergenza idrica nel capoluogo (nonostante i proclami e le assicurazioni da parte dell’assessore competente) non è mai rientrata. Da due settimane, vi sono parecchie aree della città, nella zona di viale delle Americhe, in via Costituzione, viale Europa, via Psaumida, via Colleoni, in generale nella zona San Luigi-Bruscè, dove moltissime famiglie sono tuttora sprovviste di acqua. Qual è la verità? “La realtà è che fra pochissimi giorni tutto rientrerà alla normalità, cioè dopo gli esami di stato, quando parecchie famiglie si trasferiranno a Marina di Ragusa – spiega Andolina – nel frattempo magari le cisterne si saranno riempite e il problema si risolverà”. Andolina sostiene che l’anno prossimo il problema che si sta verificando da anni, e che in questo mese di giugno è esploso in maniera preponderante, non avrà seguito perché è stato fatto un altro intervento di trivellazione in corrispondenza del serbatoio Bruscè. “Abbiamo potenziato l’attingimento dell’acqua – dice il dipendente comunale prossimo alla pensione – inoltre stiamo andando avanti sul percorso dell’accordo con l’Asi per aumentare l’immissione del flusso di acqua a servizio di questa zona di Ragusa, ad alta espansione demografica”, conclude il dipendente comunale. Nel capoluogo vi sono 23 mila utenti idrici e gran parte di questi sono ubicati nella zona alta della città, che è l’area urbana a più alta sofferenza idrica. Nel momento in cui parecchie di queste utenze si trasferiranno a Marina di Ragusa, entreranno in sofferenza idrica alcune aree della frazione balneare. La più vocata ad avere problemi nell’immediato è l’area di Punta di Mola. Il Comune sta comunque realizzando il progetto di potenziamento della fornitura idrica a Marina, con l’utilizzo della sorgiva Passolato. Proprio lunedì gli operai iniziano a lavorare nel luogo della sorgente, che da 25 anni, circa, non era stata più utilizzata dal Comune capoluogo. A seguito di un’intesa con l’amministrazione di Santa Croce Camerina, anche Ragusa tornerà a fruire dell’acqua di questa sorgiva.
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