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02/07/2012 -

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MATROFERROVIA A RAGUSA, LA PROTESTA DEL CUB

Tutti la vogliono, tutti ne condividono l’utilità e dal 1995, anno in cui venne presentato lo studio di fattibilità, i politici ne parlano come se già esistesse. Di fatto, la metroferrovia a Ragusa è come l’aeroporto di Comiso per la provincia: entrambi esistono ma non sono operativi. Nel caso della metropolitana di superfice basterebbe poco per avviarla. Pur essendo esistente una linea ferrata di 15 chilometri che attraversa la città e che collega i due centri storici, pur essendoci i mezzi di trasporto, e pur essendo stato finanziato a più riprese il progetto per la sistemazione delle 12 fermate, cioè per avviare le opere murarie e ferrate, dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, alla fine dei conti nessuno si è mai preso la briga di farla veramente. Un paradosso che è stato sottolineato con una manifestazione provocatoria organizzata dalla Cub Trasporti e dal Comitato per il rilancio delle ferrovie. Taglio del nastro inaugurale in pompa magna, segnaletica con la “M” maiuscola in rosso per indicare la fermata della metropolitana (la numero 5 di via Colajanni), manifesto con la scritta “Metrofer Ragusa” e con tanto di simbolo grafico, cartello con l’elenco delle 12 fermate che collegano Ibla sino alla periferia di Cisternazzi, esposizione del progetto di fattibilità e un festone con la scritta “Vogliamo la metro ferrovia”. “Ancora ieri – ha commentato Pippo Gurrieri della Cub Trasporti, dopo il taglio del nastro – in un convegno sulla mobilità è stato detto che l’amministrazione locale vuole la metro ferrovia a Ragusa. Ma allora istituiamolo questo servizio di trasporto metropolitano urbano sostenibile, altrimenti dobbiamo pensare che in questa città siamo solo parolai”. Alla cerimonia, che è stata sancita e salutata dal passaggio di un vagone ferroviario (l’orario scelto per l’inaugurazione, le ore 12, non era casuale) applaudito dai numerosi presenti che sono intervenuti all’evento, cui hanno partecipato anche l’ex presidente della Provincia Franco Antoci e l’assessore comunale ai Trasporti Michele Tasca, entrambi componenti del comitato per il rilancio delle ferrovie. Antoci ha brevemente sintetizzato la storia del progetto, che è da sempre uno dei punti cardine della vertenza per il rilancio delle ferrovie locali. “Credo sia venuto il momento di passare ai fatti – ha commentato l’assessore Tasca – e in questo momento cruciale diventa necessario avviare una seria interlocuzione con la Regione”. Era il 3 gennaio del 1995 quando l’allora sindaco Giorgio Chessari siglò un protocollo di intesa con le Ferrovie dello Stato e venne presentato il piano di fattibilità. In esso si sottolineava la motivazione fondamentale che aveva portato a quello studio: “Utilizzare la potenzialità della strada ferrata e dare una risposta adeguata alle esigenze di mobilità delle fasce pendolari”. Il rappresentante di Legambiente Claudio Conti ha illustrato la sua proposta. “Basta stornare i fondi che sono stati destinati per la circonvallazione di Ibla, che è un’arteria che devasterà il centro barocco e che non serve a nulla – ha detto Conti – e utilizzarli per realizzare la metropolitana: così finalmente il Comune di Ragusa darebbe la prova provata di voler essere sincero e coerente con quello che dice, quando sostiene di essere a favore dei sistemi di mobilità alternativa”.

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