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19/07/2012 -

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Sanità, Filippo Angelica (Udc) “Asp, niente da festeggiare: in Sicilia abbiamo più primari che ammalati”

“Non si può parlare di buona sanità quando i cittadini vedono un così alto numero di primari, dirigenti e consulenti il cui unico effetto è quello di aumentare la spesa pubblica a fronte, per esempio, di liste d’attesa eccessivamente lunghe”. Lo dichiara il capogruppo dell’Udc al Consiglio Comunale di Ragusa, Filippo Angelica, all’indomani della nomina del nuovo direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale. “Ho letto, e mi ha stupito – dice il consigliere – commenti entusiastici sulla salute del sistema sanitario, ma credo che siano posizioni ipocrite e di facciata. Non si può continuare a raccontare ai cittadini solo le verità che convengono. Come si fa a giustificare i toni festanti sui giornali quando le persone per avere una visita specialistica vengono inserite in liste d’attesa che sembrano non avere termine?. Il piano di rientro sanitario, poi – aggiunge Angelica – sappiamo che è stato approvato solo in parte. Assistiamo anche in questo caso ad una palese presa in giro ai danni dei cittadini a cui è stato detto, in passato, che i tagli alla sanità servivano per pareggiare i conti. Alla luce delle notizie sul piano di rientro sono convinto che, come sempre più spesso accade, si siano tagliate sì le spese, ma quelle relative ai servizi utili e non i veri sprechi. Sarebbe auspicabile, oltre che onesto – dice ancora l’esponente dell’Udc Filippo Angelica – ammettere che esistono criticità irrisolte che gravano ancora sulle tasche della Regione e quindi del contribuente, e che in queste condizioni, al di là dei momenti di saluto istituzionale, non c’è proprio nulla da festeggiare. Noi dell’Udc abbiamo scelto una linea politica di responsabilità perché diciamo ai cittadini la verità su come stanno realmente le cose. Tuttavia – conclude Angelica – non ci sentiamo un partito di protesta, ma di proposte: bisogna iniziare un piano di risanamento economico e finanziario serio, avendo come obiettivo la garanzia che la gente possa esercitare il proprio diritto alla salute. Per fare ciò bisogna ottimizzare le risorse e alzare il livello qualitativo dei servizi”.

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