Piove sul bagnato per l’agricoltura ragusana. I serricoltori dovranno restituire allo Stato le accise sul gasolio agricolo per il periodo che va dal 2000 al 2004. Una somma considerevole che, solo per il territorio ragusano, ammonta ad oltre 3 milioni di euro. Serricoltori e florovivaisti, infatti, fino al 2009 hanno goduto di un regime agevolato per l’acquisto del combustibile usato per il riscaldamento delle serre che azzerava il pagamento delle accise. La circostanza venne qualche anno fa contestata dalla Commissione Europea. L’agenzia delle entrate sta per attivare le procedure di recupero dei crediti. “E’ sconcertante che lo Stato oggi – dice Carmelo Gurrieri, presidente della Confederazione italiana agricoltori – a distanza di oltre dieci anni dal riconoscimento del beneficio, intenda recuperare le accise – ha detto ancora Gurrieri – che a suo tempo sono state regolarmente abbattute sulla base di una legge nazionale. I Ministri competenti dell’epoca – incalza Gurrieri – non hanno saputo adeguatamente motivare alla commissione europea le ragioni che hanno portato il legislatore italiano ad azzerare il costo delle accise per l’impiego del gasolio per il riscaldamento delle serre”. Il recupero delle accise che si profila all’orizzonte sarà un colpo micidiale alla serricoltura e al florovivaismo che rischiano di essere messi in ginocchio. La Cia invita anche l’assessore regionale Aiello a sostenere la richiesta della confederazione e ad attivarsi presso i ministeri competenti affinché la vicenda venga chiusa al più presto senza ulteriori penalizzazioni per i serricoltori e i floricoltori che stanno già pagando il gasolio per usi agricoli ad un prezzo più che doppio rispetto a un anno fa.