Scorre il sangue per le strade di Ragusa. Un uomo che affiggeva un manifesto di Italia dei Valori in piazza Igea, è in pericolo di vita al Cannizzaro di Catania dopo essere stato picchiato da un membro della squadra di attacchini che vanta il monopolio del manifesto. La Polizia che era subito risalita all’aggressore lo ha denunciato per lesioni personali gravissime. E’ stato lo stesso aggressore a presentarsi in Questura probabilmente per alleggerire la propria posizione anche se non sono esclusi ulteriori provvedimenti nelle prossime ore. Mai nella storia di Ragusa si era arrivati a tanto in una campagna elettorale. Non abbiamo il piacere di assistere ad un comizio di questi candidati epperò siamo circondati dalle loro facce attaccate su tutti i muri della città con abuso, prepotenza e delinquenza. Sono pregiudicati, sono una banda specializzata a cui si affidano i candidati con la speranza di rimanere incollati al muro il più possibile, e non conta nulla se si è fuori da ogni regola. E’ un giro malavitoso, è un racket, – come ha denunciato Angelo Di Natale – ma tutti hanno sopportato credendo che fosse una questione di soldi, di affari, di velocità di esecuzione, un rito normale la gara del manifesto elettorale selvaggio. Non è andata così, la prepotenza quando viene tollerata e poi ammessa diventa altro. Nessuno pensava che il fenomeno degenerasse, erano tutti abituati, forze dell’ordine e politici, a chiudere gli occhi. Erano i soliti rompiballe con la fissa per le città pulite a sollevare la questione ad ogni competizione elettorale, e sembravano interventi stucchevoli e snob. Ora siamo arrivati al pestaggio, al sangue, come se vivessimo in qualche paesino colombiano dove la vita e la morte sono casi fortunati. Non è il manifesto selvaggio, è la politica che è diventata selvaggia e che non sa e non vuole distinguere nulla. E’ solo carta, apparizione, slogan, falsità. Il Comune di Ragusa non ha tempo, nè soldi, per assegnare gli spazi, ed i candidati se la sbrigano da soli – c’è uno stuolo di sottoproletari che offre servizi e muscoli. Prefetto e forze dell’ordine devono fermare questo andazzo, sono gli unici in grado di farlo perchè da soli i candidati non riescono ad autoregolarsi, a distinguersi. L’illegalità è talmente diffusa nelle campagne elettorali che persino chi è capo di una istituzione, – il sindaco di Ragusa Dipasquale utilizzava l’anno scorso gli impianti 6×3 abusivi, ed ora la squadra violenta di attacchini – trascura le leggi. Speriamo che la vittima – si chiama Angelo – riesca a riprendersi dopo il delicato intervento chirurgico a cui è stato sottoposto, speriamo che la comunità riprenda un po’ di dignità.