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13/10/2012 -

Cultura e Spettacolo/Pubblica Utilità/Società/

La Festa di LiberEtà

Dedicata alle donne la seconda giornata del programma della Festa di LiberaEtà, il mensile dello Spi Cgil, che si sta svolgendo a Ibla nell’area dell’ex chiesa di S. Vincenzo Ferreri. Il tributo pagato dalle donne nella lotta di liberazione del Paese ha aperto una serata ricca di dibattito. Lo spunto lo ha dato il documentario “Il ruolo delle donne nella Resistenza”. “I dati emersi sono eloquenti e stemperano un immaginario collettivo che vede le donne impegnate solo nelle staffette, ovvero per portare aiuto e informazioni ai partigiani datisi alla macchia”, si legge nel comunicato diffuso dalla Cgil. “Stando ad alcuni calcoli fatti dall’Anpi, furono 35.000 le ‘partigiane combattenti’ continua la Cgil -, 20.000 le patriote, con funzioni di supporto, 70.000 le donne appartenenti ai Gruppi di Difesa, per la conquista dei diritti delle donne, 16 medaglie d’oro e 17 medaglie d’argento, 512 le commissarie di guerra, 4.633 le donne arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti, 1890 le deportate in Germania”, conclude la Cgil. Il dibattito attorno alla conferenza “Donne: una risorsa per le famiglie e per la società”, moderata da Roberta Malavasi, segretaria generale dello Spi Cgil di Ragusa, si è sviluppato attorno a temi ben precisi. “Oggi le donne sono costrette a combattere un altro tipo di lotta – continua la Cgil -, quella di genereq perché non dà alle donne le stesse opportunità degli uomini nell’impegno sociale quotidiano, nella politica e nelle professioni”, sostiene la Cgil. “La crisi di oggi – ha sottolineato Giorgia Scivoletto, segretaria provinciale dello Spi Cgil di Ragusa – penalizza la donna che sta al centro dei bisogni della famiglia sopportando, il più delle volte, un carico di lavoro spropositato. I tagli lineari hanno colpito la 328, la legge sugli interventi socio sanitari, rendendogli ancora più faticoso svolgere il ruolo primario che ha nella società. Lo Spi Cgil – ha dichiarato ancora la Scivoletto – si batterà contro questo liberismo montiano che deprime i diritti e taglia le risorse”. In tema di pari opportunità ha parlato Nunzia Puglisi, consigliera provinciale di parità che ha illustrato la sua esperienza vissuta da un osservatorio privilegiato. Puglisi si è occupata di almeno trenta casi di discriminazione per tutele non riconosciute, laddove la Cgil ha svolto un ruolo primario di difesa per il riconoscimento di elementari esercizi di democrazia. “L’aumento dell’età pensionabile – ha sottolineato Giuseppina Rotella segretaria regionale dello Spi Cgil -, i tagli ai servizi sociali hanno reso una vita difficilissima alle donne che storicamente hanno svolto un ruolo succedaneo di assistenza rispetto a quello che dovrebbero garantire le istituzioni che hanno nei fatti emarginato i non autosufficienti tagliando risorse importanti per l’assistenza”. Secondo la segretaria nazionale dello Spi Cgil, Renata Bagatin: “il berlusconismo ci aveva portato ad un passo del baratro: a forte rischio gli stipendi del pubblico impiego e le pensioni. Questo governo tecnico da un canto ha evitato il fallimento del paese ma dall’altro ha tagliato dove non doveva tagliare: il pubblico impiego e i pensionati”.


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