“La crisi di cassa alla quale viene pietosamente ed ingenuamente imputata l’impossibilità di pagare le spettanze ai dipendenti del Consorzio universitario è solo uno degli aspetti della crisi strutturale di questo ente elefantiaco, clientelare, inutile e dannoso che è costato e costerà alla collettività decine di milioni di euro”. Questa l’opinione di Italia dei Valori di Ragusa che scrive: “Noi lo denunciamo, inascoltati, da tempo. Gli innumerevoli interventi dei consiglieri di Italia dei Valori nelle sedi istituzionali, provincia e comune, culminati nelle mozioni della scorsa primavera con le quali si chiedeva il commissariamento e la messa in liquidazione del Consorzio universitario, non sono bastati a far sì che si intervenisse in tempo ad arginare l’inevitabile tracollo. Analogamente non è bastata l’informazione che abbiamo sistematicamente offerto alla collettività, durante gli ultimi due anni, con tanto di presentazione dei numeri del disastro; e non sono bastati gli interventi della rappresentanza studentesca di Lingue ai più alti livelli dei consigli comunali e provinciale dove, alle denunce chiare e circostanziate fatte in quelle sedi, si è risposto con arroganza e prepotenza. I vertici del Consorzio – scrive Italia dei Valori – hanno rivoltato la frittata a proprio favore addossando ad altri (leggasi enti finanziatori) la responsabilità di una gestione a dir poco disinvolta delle risorse pubbliche. Oggi i nodi vengono al pettine, com’era inevitabile, perché i numeri non tengono conto delle opinioni e la pesante crisi finanziaria dello ente di via Solarino, che si trascina da anni e che è stata maldestramente occultata nelle pieghe dei bilanci, oggi presenta il conto ai lavoratori che ingenuamente hanno ritenuto di poter fare affidamento sulle promesse di politici incapaci. Crediamo – scrive Italia dei valori – che non si possa più andare oltre, perché la collettività dovrà sostenere, suo malgrado, il ripianamento di un’incredibile situazione debitoria e facciamo appello ai commissari di provincia e comune ed al nuovo Governo regionale perché intervengano affinché il Consorzio, diventato un pozzo senza fondo nel quale si perdono ingenti risorse pubbliche, venga posto in liquidazione”.