I Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa e dei reparti della sede hanno ricordato tutti i militari e civili martiri di orrendamente assassinati nella città Irachena la mattina del 12 novembre 2003. Alle ore 10.40 locali (08.40 in Italia), un camion cisterna pieno di esplosivo esplose davanti la base Msu (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il camion, solo grazie al fuoco aperto da una delle vittime, non esplose allinterno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell’esplosione rimase coinvolta anche una troupe cinematografica che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassirya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dello esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica. Il Comando dellItalian Joint Task Force si trovava a 7 chilometri da Nassiriya, in una base denominata White Horse, distante circa 4 chilometri dal Comando USA di Tallil. Il Reggimento Msu composto da personale dei Carabinieri Italiani e dalla Polizia Militare Romena (a cui poi si aggiungeranno, a fine novembre del 2003 altri 120 uomini della Guardia Nazionale Portoghese), era diviso su due postazioni: la base Maestrale e la Libeccio, entrambe poste al centro dell’abitato di Nassirya. Era infatti intendimento dei Carabinieri posizionarsi nell’abitato per un maggior contatto con la popolazione. Presso la base Maestrale, che durante il regime di Saddam era sede della Camera di Commercio, vi era l’Unità di Manovra. L’altra sede, Libeccio, distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anch’essa dalla esplosione. Due mesi dopo l’attentato, il Reggimento Carabinieri lasciò definitivamente anche la Base Libeccio, trasferendosi alla base di Camp Mittica nell’ex aeroporto di Tallil, a 7 km da Nassirya. Morirono nell’attentato dodici carabinieri: Enzo Fregosi, Giovanni Cavallaro, Alfonso Trincone, Filippo Merlino, Massimiliano Bruno, Alfio Ragazzi, Daniele Ghione, Giuseppe Coletta, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Andrea Filippa, Horacio Majorana; cinque militari dell’Esercito italiano: il Tenente Massimo Ficuciello, il Maresciallo Silvio Olla, i Caporali Emanuele Ferraro, Alessandro Carrisi e Pietro Petrucci; due civili italiani: Marco Beci (cooperatore internazionale), Stefano Rolla (regista cinematografico).