“La confusione che regna attorno al futuro dell’università a Ragusa ha superato il limite di guardia. Il conflitto tra i vertici del Consorzio e uno dei due soci mortifica gli studenti e il corpo docente e crea allarme tra i 31 dipendenti del consorzio stesso perché vedono compromessa la loro prospettiva lavorativa”. Così Cgil, Cisl e Uil che aggiungono: “Sterili e fumose le varie iniziative delle parti in causa che tendono a scaricare le loro responsabilità su soggetti esterni, facendo ricorso alla demagogia e alla strumentalizzazione del personale dipendente, pur di tutelare vecchie nicchie di potere ormai consunte. L’unico concreto strumento di dialogo e di proposte che c’è in piedi è il tavolo istituito presso la Prefettura che è riuscita persino a riaprire l’interlocuzione col Rettore di Catania. L’Università rimane un qualificato strumento per la crescita e lo sviluppo del territorio ibleo per cui non va soppressa né svenduta. La stipula della convenzione con l’università di Catania – scrivono Cgil, Cisl e Uil – dovrà essere immediatamente sottoscritta, fermo restando che con l’anno accademico 2013-2014 va ripristinato il primo anno della facoltà di lingue. I costi di gestione del Consorzio debbono essere ridotti drasticamente ricorrendo anche a nuove forme di ingegneria amministrativa. La tutela dei posti di lavoro va salvaguardata in una logica di massima efficienza dei servizi eliminando appalti e consulenze esterni. Se non sarà fatta immediata chiarezza sulle reali risorse finanziarie del consorzio, lo scioglimento e il commissariamento dello stesso da parte della Regione sarà inevitabile” concludono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil.
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