Con il mese di dicembre si conclude il primo semestre “sperimentale” durante il quale il Comune di Ragusa ha attivato la tassa di soggiorno che ha previsto il versamento di un euro per ciascuna notte di permanenza dei turisti nelle strutture ricettive. I conti finali devono essere ancora svolti ma solo nei mesi di luglio, agosto e settembre il Comune pare abbia ricavato da questa nuova tassa circa 250 mila euro. Queste somme, come previsto dall’Amministrazione, sarebbero dovuti servire alla creazione di servizi per migliorare e valorizzare la fruizione della nostra città proprio in favore dei turisti. Finora non c’è stato nulla di tutto ciò ed anzi chiedendo informalmente agli uffici comunali, non si hanno risposte chiare. Tanto per uscir fuori di metafora, sembra proprio che questi fondi siano praticamente finiti nel calderone composto dai mille capitoli del bilancio comunale. Altro che servizi in favore dei turisti, così come era stato promesso. Piuttosto queste somme sarebbero servite a pagare altro, risorse distolte per altre finalità che, ancorché legittime, lontane dalle motivazioni per le quali è nata la tassa. Il Consorzio Ibleo per il Turismo, che raggruppa le principali strutture turistiche presenti sul territorio ibleo per un totale di 800 posti letto, lancia dunque una proposta che serve a salvaguardare l’uso della tassa. Venerdì stesso il cda dell’organismo si è riunito urgentemente per discutere e analizzare la vicenda. Le imprese turistiche aderenti al Consorzio stanno pensando di continuare a raccogliere la tassa, seguendo dunque la norma, ma intendono provocatoriamente non versarla al Comune, ma all’interno di un nuovo conto corrente bancario che servirà proprio per finanziare i servizi per i turisti.
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