A Modica i bambini si attivano per il Natale, disegnando e costruendo le luminarie. Il percorso di “Un canto di luce”, iniziato l’anno scorso, è entrato nel cuore di tutti i modicani. L’edizione 2012 vuole essere ancora più ambiziosa, almeno nelle intenzioni degli organizzatori (l’Amministrazione comunale e il coordinamento de “Nel solco della tradizione”, costituito cinque anni fa da insegnanti e genitori che lavorano per far conoscere ai bambini le radici del loro territorio). Giocando, in queste settimane di attesa del Natale, i bimbi delle scuole modicane stanno preparando il loro concerto che quest’anno è stato annunciato come multietnico. Il 22 dicembre i bambini saliranno sulla scalinata della chiesa di San Pietro insieme ai loro compagni per i quali Natale non è una festa religiosa. “Nessuno è straniero in Un Canto di Luce”, infatti, è il sottotitolo di questa edizione, frutto di un progetto didattico-culturale mirato all’integrazione tra le diverse etnie. Ogni bambino ha coinvolto i propri genitori per recuperare canti, musiche e parole appartenenti alla tradizione popolare del paese d’origine (sia esso la Sicilia, il Maghreb, la Romania, l’Albania, il Senegal o la Cina). A dirigerli, anche quest’anno, la maestra Tina Puccia, che in questi giorni, al Plesso Scolastico Giovanni Falcone, sta lavorando e giocando con gli alunni (anche di altre scuole) in modo che i bimbi prima possano impossessarsi della lingua, dei motti e delle usanze dei Paesi del Mediterraneo e poi possano anche cantare, comprendendole e gustandole, le dolcissime melodie tipiche di quei Paesi. Ad affiancare Tina Puccia, alcune professoresse (tra le altre, Angela Alecci ed Elisa Di Martino) e un gruppo di mamme allegre ed entusiaste. Sono loro, sostenute dal prezioso lavoro di mediazione culturale di Alice Blandino, a regalare agli alunni, col sorriso e un ritornello, quel ricchissimo patrimonio di filastrocche e “ninne nanne” ereditato dalle terre d’origine. Contemporaneamente al Palazzo della Cultura, si gioca e si lavora con carta lucida, cartoncino, scatole, forbici, colla e lumini. A seguire i laboratori di Salvatore Spadola, ispirato dalla fantasia creativa di Marcella Fragapane, sono mamme e docenti. Le lanterne e le luminarie che anche quest’anno comporranno la “Via lucis” dovranno, naturalmente, passare nelle scuole. Ancora insieme ai bambini: disegni che prendono la forma del quotidiano e che, ritagliati sul cartone, andranno a decorare le strade e le case dei modicani. Mentre sarà un’altra spettacolare immagine a comporre il disegno, tra buio e luce, sulla scalinata del duomo di San Giorgio.
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