Gianfranco Cunsolo, 40 anni, imprenditore serricolo, presidente della cooperativa Agroviva, è il nuovo presidente provinciale della Coldiretti ragusana. Subentra a Mattia Occhipinti che ha diretto l’organizzazione agricola per cinque anni. La Coldiretti ha rinnovato, poi, tutti i direttivi sezionali. Quindici le sezioni della provincia con i nuovi presidenti. Melchiorre Angelica a Giarratana, Raffaele Baglieri a Comiso, Rosario Biazzo a Ragusa Nord, Marcello Cappello a Frigintini, Giorgio Castello a Ragusa sud, Massimo Catalano a Santa Croce, Salvatore Criscione a Ispica, Gianfranco Cunsolo a Vittoria, Giovanni Ferrera a Marina di Ragusa, Giovanni Floridia a Modica, Sebastiano Giaquinta a Chiaramonte Gulfi, Franco Guarino a Scicli, Giovanni Noto a Monterosso Almo, Giovanni Ruta a Pozzallo. Mattia Occhipinti, 54 anni, imprenditore zootecnico, lascia l’incarico ma resta vicino all’organizzazione. “Sono stati anni molto importanti – dice Occhipinti -. La federazione nel 2006 è stata commissariata e nel 2007, con la nomina a presidente, ho cercato di portare avanti le battaglie della Coldiretti. Un ringraziamento speciale – ha dichiarato ancora Occhipinti – ai vertici nazionali, regionali, e a miei direttori provinciali. I dipendenti della federazione provinciale mi hanno sostenuto e aiutato in un incarico così prestigioso”. “Occorre ripartire per dare un reddito alle nostre imprese che stanno vivendo un momento molto difficile – ha detto il neo presidente Cunsolo -. Dobbiamo lavorare tutti insieme per sostenere il comparto. Raccogliere pomodori a 50 centesimi al chilo e trovarli nel punto vendita sotto casa a 1 euro e 80 significa distruggere l’economia delle aziende”, ha dichiarato Cunsolo. Le inefficienze e le speculazioni lungo la filiera agroalimentare insieme all’inganno del falso Made in Italy costano alle imprese agricole miliardi di euro che possono essere recuperati. “Ci chiediamo se tutte le patate che vengono vendute dai venditori ambulanti vengono da Ispica – ha detto il presidente regionale della Coldiretti, Alessandro Chiarelli -. Lo stesso discorso vale per le arance di Ribera e per tutti i prodotti tipici del nostro territorio. A Ragusa dobbiamo rilanciare il progetto del latte fresco con un prezzo equo per le nostre imprese. L’obiettivo è offrire il prodotto agricolo cento per cento italiano, nel segno della distintività della produzione agricola Made in Italy, della riconoscibilità dell’offerta firmata dagli agricoltori e dell’organizzazione dei soggetti che partecipano al progetto”, ha concluso Alessandro Chiarelli.