Un’intera famiglia è rimasta intossicata per le esalazioni di monossido di carbonio, avendo lasciato acceso per tutta la notte un braciere. I genitori entrambi ventiseienni, lui albanese, lei ragusana, i figli, un neonato di dodici mesi e un bimbo di tre anni, i nonni, anche loro albanesi, rispettivamente di 65 e 53 anni, sono stati esposti per tutta la notte alle pericolose esalazioni provenienti dal braciere usato come strumento per riscaldare la casa, una abitazione situata nel centro storico di Ragusa superiore. E’ stata la madre a dover ricorrere per prima alle cure del pronto soccorso alle 6 di lunedì. I medici non appena hanno controllato la donna, ricostruendo le cause del malore che l’aveva colpita, hanno immediatamente sollecitato il ricovero di tutti gli altri componenti del nucleo familiare, i figli, il padre e i nonni. Tutti hanno accusato gli stessi sintomi caratteristici della intossicazione da monossido di carbonio, cioè vertigini e incapacità di respirare. In mattinata è stato disposto il ricovero all’ospedale Civile, ma successivamente sono stati tutti trasferiti in altri nosocomi, tre al Cannizzaro di Catania e tre all’ospedale Umberto I di Siracusa, per essere sottoposti a terapia iperbarica. Prima del trasferimento i pazienti hanno ricevuto ossigeno ad alti flussi per regolarizzare i parametri vitali.
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