Via libero definitivo al piano particolareggiato dei centri storici. Il 26 luglio scorso era stato dato l’ok dal Consiglio regionale per l’Urbanistica e, in questi giorni, l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha approvato il decreto definitivo. Uno strumento che in teoria doveva essere la vera soluzione per il rilancio del centro storico, e che ora è solo una pianificazione inadeguata e irreale. Arriva troppo tardi e male. In questo piano prevale la rigidità che l’amministrazione Dipasquale ha scelto dopo avere soddisfatto gli appetiti dei costruttori consegnando loro l’intero agro ragusano che cingeva la città, una rigidità che impedisce e scoraggia investimenti ormai tutti concentrati nella periferia urbana devastata dalle nuove costruzioni. I problemi di questo piano spuntarono subito in consiglio comunale e gli emendamenti non sono stati accettati dagli organismi regionali. Il Cru aveva infatti cassato tutti gli emendamenti approvati dalla civica assise, compresi quelli che tendevano a dare maggiori spazi per le demolizioni e le ricostruzioni nel centro storico. Un particolare, questo, che nei fatti rischia di bloccare il piano stesso, continuando a favorire l’espansione in altre zone della città. Il consiglio, non avendo più i tempi per chiedere una modifica, non mandò alcuna osservazione. Questo, in pratica, vuol dire che il piano è rimasto così com’era, con le limitazioni alla possibilità di ristrutturare in centro. Possibilità ovviamente non esclusa, ma con troppi vincoli. La strada, adesso, secondo alcuni consiglieri, è quella di procedere con varianti al piano particolareggiato. Ma ci vorrà sempre un parere della soprintendenza. Il piano particolareggiato, ad eccezione di una prima fase, è stato realizzato dagli uffici comunali. Sono stati circa 30 i professionisti che a vario titolo hanno lavorato alla redazione del piano per un paio d’anni. In tutto sono stati censiti 8.600 immobili. Un centro storico che include via Carducci da una parte e la zona dei Salesiani dall’altra. Lo strumento si attendeva da circa un trentennio. Se fosse stato approvato prima del Peep avremmo salvato almeno il paesaggio ragusano; amministratori voraci l’hanno impedito.