Personale del Nucleo Ambientale della Polizia provinciale di Ragusa, comandato dal dirigente Raffaele Falconieri e coordinato e diretto dal Procuratore della Repubblica di Modica Francesco Puleio, ha proceduto al sequestro del terreno e delle attività di cantiere presenti nel fondo sito a Modica in via Trani. Si tratta del provvedimento in esecuzione di decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Modica, Manenti. Per il terreno in questione (della superficie complessiva catastale di mq. 2773) i proprietari avevano chiesto ed ottenuto dal Comune di Modica la concessione edilizia per la realizzazione di un edificio per civile abitazione e, recentemente avevano proceduto ai primi lavori di spianamento e movimento terra. Le indagini hanno accertato che la concessione edilizia sarebbe stata rilasciata omettendo ogni valutazione sulle possibili conseguenze che la realizzazione dell’edificio avrebbe avuto sulla regimentazione delle acque. Infatti, l’immobile sarebbe sorto in una zona di impluvio naturale dove convoglia buona parte delle acque piovane (superficiali e di infiltrazione) di tutto il bacino sovrastante la Via Trani, oggi fortemente urbanizzato. Il cantiere della costruenda palazzina, come si evince anche dagli ulteriori accertamenti svolti dal settore Geologia della Provincia regionale di Ragusa, avrebbe modificato i profili dell’impluvio e avrebbe ristretto la sezione naturale del letto di piena o di magra con possibili rischi geomorfologici ed idraulici dei luoghi e con processi di erosione accelerata, in occasione di eventi piovosi critici e non solo. Le indagini hanno documentato quanto realmente accaduto nell’agosto scorso: a seguito di un violento temporale, le acque piovane provenienti dalle vie sovrastanti e dalle traverse della Via Trani hanno trasformato questa strada in un unico fiume in piena con allagamenti che hanno creato molto allarme negli abitanti. I residenti del quartiere erano già preoccupati per i pericoli per l’incolumità pubblica che l’edificazione di quel fondo poteva comportare. Ai due proprietari del terreno e a un dirigente ed un funzionario del Comune di Modica contestata l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio in concorso per l’indebito rilascio della concessione ad edificare.
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