I carabinieri dell’aliquota radiomobile hanno arrestato un pakistano al termine di una nottata alquanto movimentata. In manette è finito il 23enne Amran Jhah Syed Ali, richiedente asilo. E’ stato arrestato e associato alla casa circondariale di Ragusa. A suo carico s’ipotizzano i reati di resistenza e violenza a un pubblico ufficiale, lesioni personali, minaccia aggravata e danneggiamento. Verso l’una di notte di mercoledì, una disperata richiesta d’aiuto è giunta sal 112. Una donna in lacrime chiedeva di essere salvata dal proprio fidanzato che voleva farle del male. Subito è intervenuta sul posto una pattuglia dei carabinieri di Ragusa. Entrati all’interno dell’abitazione, i militari hanno trovato la donna, una trentaduenne ragusana, in lacrime. I militari si sono resi conto che il mobilio era danneggiato. C’erano anche due stranieri, ubriachi e con le mani sporche di sangue. Uno del Pakistan, fidanzato della ragazza, e l’altro del Ciad. A far partire la furia del pakistano il fatto che la donna si fosse permessa a nominare il nome di Allah invano. Magari perchè era ubriaco, è scoppiato il finimondo. Ha rotto una bottiglia di vetro ed ha iniziato a minacciarla. Lui e l’amico, che nel frattempo aveva provato a calmarlo, sono stati portati in ospedale. Il pakistano è uscito dall’ospedale ed è andato a cercare la ragazza in casa di un’amica, dove la malcapitata si era rifugiata. I carabinieri lo hanno calmato e riportato nella casa famiglia dove l’uomo è ospite, essendo un richiedente asilo. Ma è riuscito di nuovo, ha sfondato la porta d’ingresso della casa dell’amica della fidanzata. I militari sono giunti di nuovo sul posto e lo hanno arrestato.