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28/01/2013 -

Economia e Finanza/

RAGUSA, CROLLO DEL PREZZO DELLA CARNE

fiera zootecnicaLa carne da macello segna un trend negativo con prezzi sempre più giù. Nelle tasche degli allevatori, per un chilo di carne di razza frisona, vanno poco meno di 1 euro e 50 centesimi. Per le razze più pregiate il prezzo oscilla tra 2 euro e 2,60. Lo stesso importo che veniva pagato 20 anni orsono. “Una situazione incredibile – dice Enzo Gulino, presidente della Cia Ragusana – che la dice lunga sulle grandi difficoltà delle aziende a restare a galla. Lo stesso prezzo della carne, in lire, veniva pagato vent’anni orsono. Oggi i prezzi oscillano tra 1,60 e 2 euro. Ieri i vitelli venivano pagati 3 mila e cinquecento lire”, conclude Gulino. La carne da macello rappresenta per l’economia ragusana un capitolo da attenzionare. “La maggior parte dei vitelli che vengono macellati in provincia – aggiunge Salvatore Cascone, direttore della Coop Progetto Natura – sono figli delle pregiate vacche da latte. Con questo mercato al ribasso si rischia la desertificazione del mondo zootecnico dell’altopiano ibleo. Oggi le imprese non hanno la solidità economica per affrontare una situazione economica così complessa”, ha dichiarato Cascone. A mettere sotto pressione il mondo agricolo è soprattutto il “capitolo fiscale”. Da una parte c’è l’Imu, che si abbatte come un macigno sulle aziende, tassando terreni e fabbricati rurali. E dall’altra la macchina farraginosa della burocrazia: costa al settore più di 4 miliardi di euro l’anno ma fa perdere a ogni impresa quasi 90 giorni di lavoro l’anno solo per rispondere a tutti gli obblighi tributari e contributivi. A tutto questo si aggiunge la stretta creditizia e l’aumento dei costi di produzione, trascinati in alto dai rincari di gasolio e mangimi, annullando quasi i margini di guadagno delle imprese, che chiudono il mese di gennaio con redditi al palo.

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