Trasfigurati in una parabola da camera, i tre atti unici di Pirandello “Sogno (ma forse no)” del 1928, “L’uomo dal fiore in bocca” (1922) e “La patente” (1918) vanno a comporre uno spettacolo intitolato “Pirandello mon amour”. Firma la regia Giancarlo Gori. Il filo rosso che tiene unito il trittico è il coesistere di più dimensioni dell’esistenza, con cui Pirandello deve confrontarsi e dialogare: la vita reale, fatta dalla follia della moglie Antonietta Portulano e quella immaginaria dei suoi personaggi che spesso lo vanno a trovare nel suo studio e dialogano con lui. Da queste due dimensioni nasce a poco a poco la poetica di Pirandello, il dualismo tra persona e personaggio, il gioco delle parti tra vita e forma. Lo spettacolo sarà portato in scena il 9 e 10 febbraio al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla. Prenotazioni al 339.2912245.