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06/02/2013 -

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RAGUSA, EMERGENZA IDRICA CONFRONTO TRA COLDIRETTI E LEGAMBIENTE

coldiretti e legambienteUn tavolo tecnico per la gestione della risorsa idrica in città. La Coldiretti ragusana è pronta a dare il proprio contributo in termini propositivi per addivenire ad una soluzione condivisa per superare l’emergenza idrica nel capoluogo. I dirigenti dell’organizzazione agricola, in questa fase emergenziale, effettueranno le opportune e necessarie verifiche con un censimento delle aziende zootecniche, circa 14, presenti nell’altopiano a ridosso della valle della Misericordia. Grazie alla mappatura dello studio geologico e idrogeologico delle fonti di approvvigionamento idrico potranno essere individuate le aree critiche. Martedì sera nella sede della Coldiretti confronto con Legambiente. “Siamo pronti ad una proficua collaborazione – spiega il direttore della Coldiretti, Gerardo Forina -, ma non accettiamo la criminalizzazione dell’intero settore. Se ci sono aziende fuori legge, che non hanno rispettato i parametri e le normative, vanno sicuramente punite, ma il settore è sano. Vogliamo capire, altresì, se l’inquinamento può essere riconducibile alla presenza della discarica di cava dei Modicani”. Molte aziende vanno riammodernate seguendo parametri innovativi. “Ci sono importanti contributi con i fondi del Psr – aggiunge Forina -, che potranno essere utilizzati per sistemare al meglio le concimaie e le stalle. Su questo chiederemo un incontro con i dirigenti dell’assessorato all’Agricoltura”. L’emergenza idrica potrà servire per studiare nel dettaglio un nuovo modello da sostenere. “Il problema dell’inquinamento delle falde acquifere – aggiunge il presidente del circolo di Legambiente, Antonino Duchi – dai dati in nostro possesso è riconducibile ad un inquinamento di tipo zootecnico. Serve, da subito, istituire un tavolo di gestione partecipata della risorsa idrica nel territorio – ha detto ancora Duchi – con la presenza di tutti gli attori protagonisti che vanno dalle associazioni di categoria, nel caso specifico la Coldiretti, all’Arpa, ai Nas, fino al Comune di Ragusa”. Un confronto che è mancato in tutti questi anni. “La normativa di protezione della risorsa idrica risale al 1988 – aggiunge Duchi – e siano fortemente preoccupati per una situazione che poteva essere sicuramente affrontata in altro modo”, conclude Duchi.

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